martedì 31 gennaio 2017

"Brividi notturni"



Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

“La mia era solo una breve e avventurosa escursione nel mondo  delle donne e in fondo  lo consideravo un modo per potermi avvicinare di più a loro, per sentirle più vicine, per comprenderle meglio. Non era un bisogno compulsivo, non era una cosa da curare perché semplicemente non era una malattia. Allora mi appariva semplicemente come l’unico modo per poter dare un’occhiata all’altra metà del cielo ma sapevo che per fare questo era necessario dover infrangere delle regole e oltrepassare quei limiti che solo a pochi era concesso fare. Io mi sentivo una persona speciale perché ero uno di quei pochi privilegiati a cui era concesso tutto ciò. Ero libero di sentirmi desiderabile, vulnerabile e indifeso come una donna e sapevo di voler provare quelle emozioni così intense e profonde da correre il rischio di sentirmi felice. Sul viale una mercedes nera si era accostata silenziosamente accanto a me e il finestrino si era abbassato lentamente. Istintivamente mi ero avvicinato allo sportello e guardai dentro la persona al volante che mi stava fissando con occhi che brillavano  dal desiderio.
«Quanto vuoi?»
Il cuore mi batteva all’impazzata. Non mi ero accorto che su quel viale avrei potuto essere confuso per una prostituta e nonostante la paura la situazione era estremamente eccitante. Stavo impersonando il ruolo di una donna di piacere e avevo il potere di scegliere, di salire o meno, di fissare  il prezzo per soddisfare la sua eccitazione, di decidere cosa fare  e come farlo. Era una scena eccitante e lui mi sembrava un giovane  piacevole e sportivo anche se al buio non potevo vedere bene i suoi lineamenti.”


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sabato 28 gennaio 2017

"Davanti allo specchio"


Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT

Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib


“Ricordo perfettamente ancora adesso quel giorno di primavera  con l’emozione intensa che mi stringeva il petto  quando, a tarda notte, d’impulso  mi ero  vestito e truccato da donna ed ero uscito furtivamente, per la prima volta, indossando quegli abiti che sentivo così bene addosso. Non avevo appuntamenti o programmi. Ero uscito con la  gonna e le autoreggenti solo perché la cosa mi eccitava. Avevo fatto a piedi solo il giro dell'isolato camminando lentamente e per la prima volta avevo sentito addosso gli sguardi delle persone che incontravo in un misto di imbarazzo e di desiderio. Più avevo paura di essere scoperto e più la situazione mi eccitava. Avevo camminato per tutto il tempo con il cuore in gola per l'agitazione ed ero poi rientrato in casa con l’intima soddisfazione di aver vinto la mia scommessa e di  aver sconfitto quella paura che da  sempre mi bloccava. Il ghiaccio era rotto. Da allora iniziai ad osare sempre di più e sempre più spesso. Poi ancora altre uscite e tanti sofferti ripensamenti!  Quante volte mi sono convinto che una volta trovata la donna giusta sarebbe passato tutto. Quante volte guardandomi allo specchio avevo pensato che dopotutto era solo un gioco, un piccolo e  trascurabile aspetto della mia esistenza. Ero assolutamente certo della mia eterosessualità perché non avevo mai provato la minima attrazione fisica o emotiva  per un uomo e mi ero sempre innamorato solo di belle ragazze.  Però questa mia irresistibile attrazione per la figura femminile  in qualche modo mi trascinava inconsapevolmente a voler assumere io stesso le sembianze di una donna per poter  essere ammirato e desiderato proprio come  tale.“ 




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venerdì 27 gennaio 2017

"Qualcosa di misterioso"

Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

"Quella di superare i limiti precedenti  per me era diventata quasi una regola e più il rischio aumentava e più ne ero attratto. Sapevo che ogni cosa che aggiungevo alla mia vestizione aumentava anche il rischio di essere scoperto. Avevo calcolato esattamente il tempo necessario per potermi svestire e rimettere tutto a posto nel caso in cui avessi sentito il rumore delle chiavi girare nella serratura  della porta di casa. Erano solo pochi secondi ed ogni indumento che avrei aggiunto alla mia vestizione rappresentava quell’attimo in più che avrebbe potuto risultare fatale. Con il cuore in subbuglio provai  per la prima volta l’ebbrezza di allacciare sulla schiena i gancetti  di un  reggiseno che, essendo un po’  imbottito, mi dava la strana sensazione di percepire sul mio corpo un seno femminile.  Mi guardai allo specchio, prima davanti e poi di lato, ammirando come le linee del mio corpo avessero assunto le sembianze femminili e sentendo subito dopo il desiderio di far scivolare sopra quelle dolci curve una meravigliosa camicetta di seta bianca semitrasparente che sembrava aderirvi perfettamente. Mi sentivo  coinvolto in qualcosa di misterioso  e di inebriante che  mi attraeva in maniera irresistibile ed allo stesso tempo  mi spaventava e turbava in maniera altrettanto forte e sconvolgente. Ogni volta avevo bisogno di un’emozione nuova, ogni volta  facevo salire l’asticella del rischio.  Ogni volta dicevo  che sarebbe stata l’ultima. Più avevo  paura di essere scoperto e più la cosa mi eccitava e sentivo l’adrenalina entrare in circolo e scorrere vorticosamente nelle mie vene. Era diventata una passione travolgente, un hobby segreto, tanto misterioso quanto affascinante. Avevo anche paura, certo, ma la paura era parte integrante di quel gioco che mi appariva  così  inebriante da stordire  la mia ragione. Un gioco  a cui non volevo rinunciare  anche se non sapevo fin dove mi avrebbe portato."




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giovedì 26 gennaio 2017

"La delicatezza dei collant"

Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

I collant  trasparenti con i suoi riflessi sembrano studiati apposta per rendere desiderabili le gambe delle donne rendendole  improvvisamente perfette e invitanti. Un paio di collant indossato da una ragazza con semplicità ed eleganza la può rendere irresistibilmente desiderabile. E’ vero che ci sono modi più o meno eleganti per esibirli  ma il risultato è spesso lo stesso e riesce seduure ogni uomo. Il nylon delle calze da donna è infatti giudicato da tutti molto sexy e quando avvolge delle belle gambe sembra emanare quasi un richiamo  erotico subliminale. Le belle gambe non passano mai inosservate  e sono oggetto di desiderio conscio ed inconscio di tutti gli uomini. Per il feticista in particolare le gambe diventano un territorio irresistibilmente affascinante da esplorare delicatamente con carezze appena accennate. I collant appaiono come una misteriosa seconda pelle, una protezione trasparente ed effimera in grado di rendere la donna ancora più desiderabile. Lui sente nascere il desiderio irresistibile  di poter sfiorare ed accarezzare quel tessuto magico che avvolge quelle gambe fino alle sue parti più intime e segrete e difficilmente può restare  indifferente ad un tale richiamo sessuale.

mercoledì 25 gennaio 2017

"Inebrianti sensazioni"



Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

“Forse avevo finalmente capito  che la parte femminile che c’era in me ogni tanto doveva poter uscire e manifestarsi liberamente.  Quasi senza rendermene conto iniziai  ad abituarmi  all’idea che questa passione segreta mi avrebbe accompagnato per tutta la vita: con il passare del tempo imparai che in fondo non mi dispiaceva per niente perché mi sentivo una persona speciale e la cosa in un certo senso mi gratificava. Allora cominciai a considerarla non più come qualcosa di spregevole e di vergognoso ma come una specie di hobby, un hobby piacevole e segreto che potevo realizzare solo in privato  e solo sporadicamente. Era una cosa che sentivo preziosa, che in qualche modo mi arricchiva e mi rendeva unico e speciale. Nessuno sarebbe mai venuto a conoscenza di questa mia passione ed in fondo non facevo del male a nessuno. Se mi appagava  e mi faceva trovare un certo equilibrio, perché mai avrei dovuto reprimere quelle emozioni così inebrianti?”





martedì 24 gennaio 2017

"Affascinato dalla gonna"



Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

"Con la pelle depilata e liscia le mie gambe avevano assunto sembianze decisamente femminili e questo mi faceva sentire allo stesso tempo piacevolmente gratificato nella mia vanità e preoccupato che tale bellezza potesse apparire un po’ sospetta anche per lei. Forse inconsciamente le stavo lasciando un altro indizio da seguire per farla avvicinare a quella scomoda verità che non ero stato in grado di confessarle. E’ stato in quel periodo che la mia fantasia era più attiva che mai e giorno per giorno sentivo crescere quel desiderio ancora irrealizzato di provare ad uscire per la prima volta completamente vestito da donna. Fino a quel momento il massimo della trasgressione “enfemme” era stata la passeggiata al buio nel giardino di casa e di fatto le mie avventure si limitavano a saltuarie vestizioni davanti allo specchio per poter osservare la mia trasformazione al femminile placando poi l’eccitazione nell’autoerotismo. Avevo però da sempre il grande desiderio di poter provare l’ebbrezza di camminare all’aperto tra la gente sapendo che chiunque avrebbe potuto rivolgermi la parola cercando un approccio diretto. Sapevo bene che mi sarei sentito estremamente vulnerabile ed era proprio quel pensiero che mi eccitava e mi spaventava allo stesso tempo. Il fatto di avere le gambe depilate faceva si che quel desiderio mi apparisse materialmente molto più realizzabile di quanto avessi mai pensato e la tentazione di poterlo fare davvero si insinuò tra i miei pensieri come una tentazione irresistibile…"






lunedì 23 gennaio 2017

"Camminando di notte sui tacchi a spillo"


Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT

Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

"Era già da un po’ di tempo che la mia femminilità repressa si agitava nel mio animo segretamente  e una  sera, spinto da un desiderio irrefrenabile, avevo deciso di lasciare  spazio al mio lato femminile. Mi ero  preparato accuratamente indossando ogni  cosa  che mi facesse sentire “bellissima” e avevo  lasciato la macchina  in fondo al parcheggio accanto ad un percorso pedonale alberato e appena un po’  illuminato da alcuni piccoli lampioncini tra i cespugli. Non c'era anima viva  ed in quel silenzio ovattato ho provato finalmente il piacere intenso di poter camminare liberamente sui tacchi a spillo mentre il vento autunnale faceva ondeggiare la minigonna leggera lasciando intravvedere il mio intimo raffinato. Era una sensazione molto eccitante ma dopo un po’  sentivo crescere il desiderio di poter essere vista da qualcuno e senza quasi rendermene conto avevo attraversato il parcheggio ritrovandomi a percorrere  il marciapiede alberato della strada  principale.  C’era molto traffico ed era emozionante vedere le macchine che rallentavano per poter osservare meglio la mia figura femminile. Avevo indossato una minigonna beige a balze leggere, calze nere con  tacchi a spillo ed i lunghi  capelli biondi della parrucca  scendevano sulle spalle  sopra il giubbetto di pelle nera. Non erano abiti eccessivamente vistosi ma camminando lentamente come una donna non passavo certo inosservata. Mi batteva forte il cuore ma con il passare dei minuti i miei passi acquisivano sempre maggior naturalezza  ed in quei momenti era  come se fossi in totale  armonia con il mondo. La paura era forte ma l’eccitazione che provavo era ancora più forte della paura e  dentro di me ero combattuta tra il desiderio e la paura che una macchina si potesse fermare. Ero travolta dall’emozione, mi sentivo intimamente  appagata da quelle sensazioni femminili così inebrianti,  mi sentivo osservata e desiderata, vulnerabile e indifesa.  Ero letteralmente soggiogato da quel gioco di ruoli ed ero così eccitata che se qualcuno si fosse davvero  fermato e mi avesse invitato a salire avrei finito per accettare  quell’invito per  essere “sedotta” e lasciarmi accarezzare come una donna. Immaginavo questo e molto  altro ma il mio desiderio era servito solo ad alimentare la mia fantasia che ormai spaziava liberamente. Quella sera avevo preso consapevolezza che la mia femminilità aveva bisogno di poter essere manifestata e che quei brividi e quelle sensazioni notturne mi apparivano  troppo emozionanti per restare  confinate tra le mura di casa.”




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domenica 22 gennaio 2017

"All'improvviso tutto cambia"


Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

“E’ un piacere sottile, intimo e profondo che mi pervade completamente quando mi travesto da donna. Improvvisamente tutto cambia e il mio abituale mondo maschile scompare per lasciar spazio a quello femminile. Come per magia divento una donna, una donna a cui piace sentirsi osservata e desiderata da un uomo. Mi piace sentire la brezza della sera che solleva la mia gonna leggera, il rumore dei passi mentre cammino sui tacchi alti, il fruscio delle calze mentre accavallo le gambe... mi piace camminare d'inverno per le strade deserte e osservare gli sguardi di ammirazione degli uomini che incrocio furtivamente. Sono irresistibilmente attratto da tutte quelle situazioni intriganti che mi fanno sentire piacevolmente attraente. Un tardo pomeriggio di fine settembre mi ero vestito da donna e per la prima volta provai ad uscire da solo su un lungomare quasi deserto. Fino a quel momento al massimo mi ero avventurato solo in strade deserte a notte fonda ma adesso mi ero spinto ben oltre. L’estate era oramai finita e c’erano pochissime persone. Il sole stava tramontando e mentre si era alzato un vento insistente iniziavano a scendere le prime gocce di pioggia. Aprii frettolosamente l’ombrello e mi accorsi che dovevo tenerlo con entrambe le mani per non farlo volare via. Così facendo non potevo però trattenere la mia gonna a balze leggerissime che si alzava nel vento lasciando a tratti intravvedere il mio completino intimo fatto di mutandine di seta nere con reggicalze e calze velate. Percorsi così tutta la passeggiata a mare ed infine tornai indietro verso la macchina sentendo  il vento sulle gambe nude protette solo dalle leggerissime calze di nylon. Era una sensazione inebriante perché il vento che mi scompigliava i lunghi capelli biondi della parrucca nascondeva i lineamenti del mio volto. Non avendo paura di essere scambiato per un travestito mi sentivo finalmente a mio agio e camminavo sui tacchi alti con una naturalezza incredibile. Agli occhi delle persone che incontravo dovevo apparire estremamente sexy perché sentivo gli apprezzamenti alle mie spalle ed i fischi di ammirazione di tutti i ragazzi che incontravo.
Mi piaceva sentirmi desiderata, mi piaceva la consapevolezza di suscitare ammirazione e desiderio in quei ragazzi, mi lusingava sentirmi al centro del loro interesse  ma allo stesso tempo  io non cercavo facili approcci o avventure di questo genere perché per me era già straordinariamente gratificante ed appagante ciò che provavo  in quei momenti, quel  sottile  e indescrivibile piacere intimo a cui non sapevo rinunciare.”




sabato 21 gennaio 2017

"Femminilità riflessa"

Tratto dal libro di Stella Borghesi 
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

"Fin da ragazzino sentivo un’enorme attrazione per la femminilità delle donne, soprattutto per i loro abiti più maliziosi che mostravano il necessario e nascondevano il desiderabile. Le linee sinuose e dolci dei loro corpi,  fatte di luci e di ombre misteriose così perfette nella loro imperfezione, mi apparivano talmente sensuali da riuscire  a soggiogarmi inesorabilmente. Questa attrazione irresistibile per la sensualità femminile non si fermava però solo alla semplice ammirazione e provavo l’impulso di vederla  riflessa su me stesso perché volevo in qualche modo poter condividere le stesse emozioni che le donne provano quando indossano un paio di collant, quando indossano una minigonna oppure semplicemente quando  camminano con un paio di scarpe con i tacchi alti.  Io volevo semplicemente sapere “l’effetto che fa". Sono sempre stato curioso e la curiosità mi portava a voler provare tutte quelle cose che agli uomini erano precluse da sempre fin dalla nascita e questa proibizione la percepivo come una mancanza,  come un qualcosa di prezioso e affascinante che mi veniva ingiustamente sottratto. Volevo semplicemente sapere cosa provano le donne quando si vestono da donna e per sapere l’unica maniera che mi appariva percorribile  era quella di provare.   Per un lungo e tormentato periodo immaginavo di  potermi  trasformare  in una donna   a mio piacimento come se potessi disporre di una bacchetta magica, e poi desideravo potermi ammirare e sfiorare allo specchio per provare su di me lo stesso desiderio che provano le donne quando vengono accarezzate. Era un desiderio razionalmente difficile da spiegare  ma più cercavo di reprimerlo e più ritornava a galla...."

venerdì 20 gennaio 2017

"Un passaggio segreto"



Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

“Sapevo che nella vita reale il gioco degli uomini e delle donne era predefinito ed io stavo dalla parte degli uomini solo ed esclusivamente  perché il destino aveva scelto il mio sesso. Io però  non avevo avuto alcuna possibilità di scelta e l’unica cosa che mi era consentita era quella di provare a cambiare le carte in tavola imbrogliando il gioco. Allora potevo sperimentare l’effetto travolgente di quei richiami della seduzione femminile che custodivo così gelosamente nel mio piccolo nascondiglio segreto. Era come se fossi a conoscenza di un passaggio segreto in grado di condurmi in quella parte del mondo così affascinante da cui ero stato escluso. In  meno di mezz’ora ero in grado di passare dal genere maschile a quello femminile e durante quella transizione potevo osservare il mio corpo modificarsi magicamente fino a sovrapporsi all’immagine di quella donna ideale a cui cercavo di assomigliare. Poi mi guardavo davanti allo specchio  e fissavo  stupito e affascinato quella figura un po’ ambigua che sembrava appartenere alla  terra di mezzo, quel territorio indefinito che separa i maschi dalle femmine. Sapevo però che era solo un bel gioco, non certo una scelta di vita."




giovedì 19 gennaio 2017

"La carezza dei collant"



Tratto dal libro di Stella Borghesi
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

Tra tutti gli indumenti femminili  i collant e le calze di nylon sono da sempre sinonimo di seduzione, fascino e attrazione irresistibile. Un indumento che appare quasi magico, leggero e trasparente, impalpabile e avvolgente, così piacevole al tatto che spesso viene percepito come fosse una  lieve e delicata  carezza  sulla pelle.  I collant esaltano il fascino e la bellezza delle gambe perché le avvolgono come una delicata seconda pelle esaltandone le forme  ed evocando  i desideri e le  fantasie  sessuali degli  uomini. Sono accessori estremamente femminili che non possono mancare nel guardaroba di ogni donna proprio perché rappresentano la sintesi della raffinatezza e della sensualità. Per gli stessi motivi diventano un indumento irrinunciabile  anche per tutti i travestiti e transessuali  che non si sognerebbero mai, per nessuna ragione, di poterne fare a meno.


mercoledì 18 gennaio 2017

"Una femminilità ostentata"



Tratto dal libro di Stella Borghesi 
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

La vita di una donna è spesso diversa da come gli uomini la immaginano perché le donne  in genere si sentono femminili e sensuali anche in assenza degli stereotipi classici della femminilità stessa. Gli uomini invece immaginano sempre una femminilità esteriore ostentata attraverso quegli abiti e accessori che più la valorizzano. Così basta solo il rumore di un tacco a spillo o il  fruscio di una calza velata sulla minigonna a scatenare quei riflessi istintivi che rendono sessualmente appetibili anche le donne che vestite normalmente non sarebbero degnate di uno sguardo. Questi riflessi valgono  anche, se non di più,  quando  è un uomo travestito da donna ad attirare l’attenzione  camminando sui tacchi alti  e facendo ondeggiare la sua  gonna sulle sue calze nere velate  e avvolgenti. Basta un po’ di trucco sul viso e sulle unghie, basta una parrucca bionda  con posa ed abbigliamento adeguato, basta solo questo perché un uomo, da una certa distanza, possa essere percepito  al femminile e suscitare  il desiderio maschile. Ogni travestito, in fondo, non fa altro che "mettere in scena" il suo ideale femminile, cioè quella donna immaginaria tanto desiderata da cui si sente soggiogato.

martedì 17 gennaio 2017

"Giocare con le fantasie segrete"














































Tratto dal libro:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

In tutte le cose del mondo i confini non sono mai netti  ma assumono diverse sfumature. Allo stesso modo  non esistono termini perentori per definire  la maschilità e la femminilità in senso assoluto ma si può dire invece che esistono tanti maschi e tante femmine quanti sono gli esseri umani. Indubbiamente tutto ciò che riguarda la sessualità appartiene ad  una delle sfere più  personali e private di un individuo. Ognuno di noi è  una persona  con preferenze e fantasie sessuali  radicate  fin dall’adolescenza e che talvolta possono persino scandalizzare gli altri, ma che fanno comunque parte del normale funzionamento sessuale. Il travestitismo, come tutte le diversità della sfera sessuale, esiste da sempre e da sempre una piccola minoranza di uomini  hanno amato, e continuano ad amare, la pratica di indossare abiti femminili pur rimanendo a tutti gli effetti uomini. Spesso molti confondono il travestito con il transessuale  per il semplice fatto che appaiono  entrambi come uomini vestiti da donna. In  realtà  le motivazioni sono tra loro completamente diverse: il transessuale inizia a vestirsi da donna  perché si sente  intimamente donna e come tale continuerà a vivere   tutta la sua vita a prescindere dalla decisione di diventarlo chirurgicamente. Per il travestito invece la motivazione nasce solo dall’eccitazione che egli prova nell’indossare occasionalmente  e solo per un breve periodo di tempo degli abiti femminili. E’ un gioco, solo un gioco eccitante  mentre invece per il transessuale è una scelta di vita, una scelta definitiva.