giovedì 28 febbraio 2013

"Il lato maschile e quello femminile"





Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

Quando un uomo trova una donna disposta ad accettare e ad amare sia il suo lato maschile che quello femminile, allora deve capire quanto sia stato fortunato e pensarci bene prima di lasciarla andar via.
La libertà per l’uomo di poter essere sé stesso con la persona che lo ama in entrambi i suoi modi regala sensazioni e sicurezze di cui spesso le donne non si rendono conto. Il fatto di  sentirsi accettati, amati, capiti, crea un rapporto di complicità e di intesa tali che difficilmente si ritrova nelle coppie "normali".
 In un mondo di amori a metà, un amore vero e completo è la cosa più bella e preziosa che ci sia  ed è un peccato  rinunciare a cercarla  solo  per paura della sincerità perché la condivisione di un segreto così importante avvicina l’uno all’altra e rende il rapporto più saldo e profondo.
  Il travestito è a tutti gli effetti un uomo e quindi ha le stesse passioni, speranze e desideri di un uomo. Per questo  si innamora di una donna, per questo la sposa e mette al mondo  dei figli  ai quali dedica molte attenzioni e affetto. Rispetto ai non travestiti, spesso è un marito  più premuroso ed un padre più attento. Il problema è che nella nostra società  la figura di marito e di padre  non si addice alla figura di travestito perché  viene  equiparata  ad una specie  di deviazione  sessuale. Tale  convinzione tuttavia è completamente errata perché il feticismo di travestimento non è una malattia  e quindi non c’è nulla da guarire. Il desiderio di travestirsi rappresenta solo e semplicemente  un modo per completarsi e per trovare il proprio equilibrio interiore  lasciando filtrare quella parte femminile  che altrimenti verrebbe confinata con la forza in un angolo buio  della propria anima , creando inutili  tensioni e sensi di colpa.  L’uomo teme il momento  della rivelazione e per questo tende a rinviarlo il più possibile per paura di essere frainteso o deriso. Non c’è un modo o un momento giusto per farlo  perché ogni storia d’amore è unica e  ogni  coppia è diversa dalle altre perché ogni persona è un essere  speciale. In qualsiasi modo lei lo abbia scoperto o comunque  ne sia venuta a conoscenza  sicuramente  si sarà sentita  smarrita e confusa. Ma una donna intelligente saprà capire che se è vero amore non può temere che un paio di collant o una gonna possano distruggerlo.

mercoledì 27 febbraio 2013

"Un gioco eccitante"



Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT

Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

“Sapevo che la stavo ingannando, che non era giusto, che non avrei dovuto essere per strada indossando una minigonna. Eppure sentivo che se non lo avessi fatto avrei ingannato me stesso, rinnegando l’esistenza di quella donna con cui convivevo dall’infanzia, quella donna che si accontentava solo di poter ogni tanto passeggiare all’aperto, esponendosi agli sguardi di quel mondo ostile che l’aveva richiusa dentro di me. In un certo senso era come avere un’amante che si accontentava dei miei ritagli di tempo  senza pretendere nulla di più, sapendo che mia moglie avrebbe sempre avuto la mia preferenza, che non l’avrei mai lasciata per lei. Tutto si svolgeva come fosse un film ed io sembravo essere sia lo spettatore che osservava che l’interprete di quelle scene così incredibilmente  eccitanti. Era un gioco e mi calai nella parte assumendo il ruolo che stavo interpretando, quello  di una bella donna che non aveva alcun imbarazzo a sedersi da sola ad un tavolo per ordinare da bere.”

lunedì 25 febbraio 2013

"Il feticismo degli uomini"


Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

“Mi piace vedere una donna con il reggicalze. Mi piace vedere la balza ricamata che avvolge delicatamente  la sua  pelle nuda. Mi piace l’idea di poter accarezzare le sue gambe insinuando la mano sotto la sua  gonna, sentire che ad un certo punto il tessuto si fa più spesso e che subito dopo la sua pelle sensibile  si increspa di piccoli brividi quasi per anticipare cosa c'è dopo. E poi sollevare solo un po’ la gonna  per poi fare scivolare la mano tra le sue cosce e sentire che l'umidità aumenta, il calore si fa più intenso  e si arriva a sentire il corpo morbido sotto la biancheria.
Il reggicalze è bello da vedere perché in qualche modo sottolinea il suo corpo e fa scivolare lo sguardo dalle gambe alla vita seguendo quei laccetti che tengono le calze e allo stesso tempo invitano lo sguardo già colmo di aspettative. E anche quando lo sguardo passa dalla vita alle gambe è come seguire con gli occhi un lento percorso obbligato in cui si può arrivare alla pelle senza più  impedimenti per poi accarezzarla e sfiorarla con dolcezza,  per poi baciarla e sentire il caldo profumo della pelle e del suo sesso, così vicino ma ancora nascosto e protetto  dal raffinato tessuto della biancheria intima.

E poi sfilare lentamente  le calze nel  silenzio carico di attese. I gesti sono colmi di emozione e occorre una mano delicata, attenta e sensibile per poter cogliere ogni attimo che precede il piacere tanto atteso. Sentire la calza che scivola sulla pelle liscia della gamba è una sensazione carica di erotismo.
Il tutto è un gioco che si assapora con l'emozione di scoprire cosa c'è sotto la gonna. Per me è sempre un dolce momento di scoperta e di conquista, un momento in cui posso assaporare qualcosa  solo per me, qualcosa di  straordinariamente bello che è possibile sfiorare ed accarezzare quasi sotto gli occhi di tutti”.

sabato 23 febbraio 2013

"I collant sotto i pantaloni"


Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

Immaginatevi il momento che tanto aspettavate… Appuntamento romantico, lui ti fa ridere, ti ricopre di attenzioni e di complimenti, ti piace molto e decidi che si, stasera è arrivato il momento di  fare sesso con lui. Baci, carezze e via:  la tua mano gli slaccia sensualmente la cintura e cominci  timidamente a cercare  i primi centimetri di pelle sotto i suoi jeans.Lentamente gli slacci la cintura ,poi  la zip si abbassa e la tua mano può scendere là sotto ma  proprio allora  invece  di sentire il contatto con il cotone dei suoi boxer o degli slip senti che la tua mano scivola sul  nylon... e così scopri che lui porta i collant! Ora se  è certamente vero che il calzino corto che lascia intravvedere i suoi peli non è un bel vedere che dire dei suoi collant? L'argomento è letteralmente esploso negli ultimi anni grazie ad Internet dove tanti uomini confessano di indossare abitualmente i collant sotto i calzoni. Perché lo fanno? Nel feticismo da travestimento c’è una venerazione ed un’ammirazione enorme per tutto ciò che riguarda l’universo femminile ed in particolare per gli indumenti che sono prerogativa di tale mondo e che sono  del tutto preclusi al mondo maschile come ad esempio  sottovesti, calze e collant, reggiseni, gonne, tacchi alti ecc. Quello che lui cerca quando si mette il collant o magari il perizoma in pizzo non è nient’altro che  quella femminilità repressa  e tanto desiderata  che in genere le donne tendono a negargli vestendosi in maniera unisex o comunque poco femminile.  


venerdì 22 febbraio 2013

"Dovevo dirle di me"


Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

“Dovevo dirle di me, del mio desiderio di vestirmi da donna,  di quello che provavo, di quanto fosse bello ed importante per me che lei lo sapesse. Non potevo continuare ad ingannarla, anche a costo di perderla per sempre. Ricordo  il suo silenzio mentre parlavo, il senso di smarrimento, poi  lo stupore e l’incredulità. Capivo quanto lei fosse disorientata e confusa, percepivo la sua  difficoltà di riuscire ad accettare, a  capire, o forse anche solo di assorbire il colpo. Uno di quei momenti che si incidono nella memoria per sempre,  in cui la vita prende una direzione diversa, meglio o peggio ancora non potevo saperlo, sapevo solo che era necessario spiegarle  tutto. E’ stata la  decisione più sofferta della mia vita  ma dentro di me sapevo anche che era l’unica cosa giusta da fare. Da allora sono passati tre anni in cui lei non hai mai smesso di amarmi  per come sono senza cercare di cambiarmi e di essere felice che io fossi lì con lei. Lei è l’unica persona importante della mia vita, l’unica che possa dire di conoscermi veramente ed io ammetto di essere stato così fortunato da averla  incontrata  che a volte mi sento persino  in colpa per tanta felicità.”

giovedì 21 febbraio 2013

"Truccarsi da donna"



Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

Gli uomini sanno bene quanto sia affascinante il volto di una donna ben truccata. Anche per i travestiti ed i transessuali il trucco è un aspetto fondamentale del loro apparire e seppur spinti da motivazioni diverse sia i travestiti che i transessuali cercano di assomigliare il più possibile alle donne e per farlo imparano in fretta l’uso del trucco diventando spesso molto più bravi delle stesse donne. Questo è vero in particolare per i travestiti. Per loro truccarsi rappresenta un vero e proprio piacere da consumare privatamente e lentamente  quando sono soli e sentono crescere il desiderio di provare le stesse sensazioni che pensano possano provare le vere donne quando lo fanno. Con i trucchi in mano si sentono come dei prestigiatori, in grado di far apparire una donna nell’immagine allo specchio in cui prima c’era un uomo. In genere il trucco è la fase finale del travestimento, dopo che egli  ha già indossato gli abiti femminili, e rappresenta pertanto la conclusione della completa trasformazione. Il piacere di truccarsi per il travestito riguarda ogni singola fase e può prolungarsi a volte  per intere giornate. Nulla è lasciato al caso e nelle profumerie esistono in commercio ogni genere di cosmetici  in grado di risolvere ogni difficoltà : occhi, labbra, pelle, unghie  e poi orecchini e collane, non c’è davvero nulla che un travestito  trascuri nel suo desiderio di  femminilità. L’unico problema per lui è la reversibilità dell’effetto.  Infatti il travestimento per lui è solo un gioco temporaneo ed occasionale ed alla fine  deve poter uscire rapidamente dalla parte della donna che interpreta. Proprio per questo motivo  non può permettersi quei trucchi permanenti che le vere donne ed i transessuali  possono invece concedersi. Il travestito non può assottigliarsi le sopraciglia con le pinzette, non può mettersi le ciglia finte  definitive  o farsi i buchi alle orecchie per gli orecchini (anche se qualcuno adesso lo fa). Insomma  il trucco può durare il tempo della recita  durante la quale egli si immedesima nel ruolo di donna , si guarda allo specchio, si ammira e a volte si si fotografa ma poi, alla fine, deve poter riprendere la normalità  e tornare uomo. Il gioco è  già finito  lasciando ancora sulle sulle  labbra il sapore inconfondibile e  trasgressivo del rossetto.




mercoledì 20 febbraio 2013

"Il piacere dei collant"




Tratto dal libro di Stella Borghesi:

IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

I collant  trasparenti con i suoi riflessi sembrano studiati apposta per rendere desiderabili le gambe delle donne rendendole  improvvisamente perfette e invitanti. Un paio di collant indossato da una ragazza con semplicità ed eleganza la può rendere irresistibilmente desiderabile. E’ vero che ci sono modi più o meno eleganti per esibirli  ma il risultato è spesso lo stesso e riesce seduure ogni uomo. Il nylon delle calze da donna è infatti giudicato da tutti molto sexy e quando avvolge delle belle gambe sembra emanare quasi un richiamo  erotico subliminale. Le belle gambe non passano mai inosservate  e sono oggetto di desiderio conscio ed inconscio di tutti gli uomini. Per il feticista in particolare le gambe diventano un territorio irresistibilmente affascinante da esplorare delicatamente con carezze appena accennate. I collant appaiono come una misteriosa seconda pelle, una protezione trasparente ed effimera in grado di rendere la donna ancora più desiderabile. Lui sente nascere il desiderio irresistibile  di poter sfiorare ed accarezzare quel tessuto magico che avvolge quelle gambe fino alle sue parti più intime e segrete e difficilmente può restare  indifferente ad un tale richiamo sessuale.




lunedì 18 febbraio 2013

"La sua mano sotto la gonna"


Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

“Molto spesso  mi immaginavo  vestito completamente con intimo femminile, tacchi a spillo, calze di nylon nere  trasparenti  fissate ad un reggicalze, perizoma e minigonna a scacchi. Vestito in quel modo sentivo il desiderio  che un uomo  mi potesse ammirare e nelle fantasie erotiche che mi accompagnavano prima della masturbazione immaginavo che uno sconosciuto si avvicinasse ed senza parlare iniziasse a accarezzarmi i fianchi  da dietro facendomi sentire la sua erezione contro il mio sedere. Poi la figura che immaginavo  mi sollevava la minigonna e sentivo le sue mani salire sempre più audacemente  verso  l’alto  fino a trovare le mutandine di pizzo. Percepivo il suo desiderio, lui mi voleva e quando  lentamente le mutandine scivolavano fino a terra mi sentivo completamente  in sua balia. In quei momenti mi sentivo davvero  una donna e desideravo tutto ciò che desiderano le donne quando si eccitano. Loro  in quei momenti desiderano essere possedute e ammetto che in quegli attimi di trasporto lo  desideravo anch’io. Queste però erano solo fantasie che si sviluppavano  nei miei sogni erotici durante le mie “interpretazioni” al femminile davanti allo specchio di casa. Piano piano però si insinuò il desiderio e la convinzione  che prima o poi avrei potuto  realizzarle. Sapevo che era una curiosità che avrei potuto  esaudire e soprattutto  sapevo che, giorno dopo giorno, era diventata una necessità che facevo fatica a reprimere.”


sabato 16 febbraio 2013

"Complicità di coppia "




Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

Spesso nel travestito la motivazione principale deriva dal piacere di assomigliare a chi desidera profondamente, cioè alla donna idealizzata nel suo apparire femminile. Questa sua passione segreta viene vissuta rigorosamente in privato  e quasi sempre la moglie o la compagna non sospetta nulla. E’ un segreto  che difficilmente il marito trova il coraggio di confidare alla propria moglie  anche se lo desidera profondamente e spesso , inconsciamente o meno, lascia dei labili indizi proprio per poter essere scoperto. Quando l’uomo si veste da donna  si cala  nella  sua parte e la interpreta anche psicologicamente immedesimandosi al punto tale provare i suoi desideri al femminile. In quei momenti  le sue fantasie sessuali  diventano simili a quelle della donna che interpreta  ed allora  egli può trovare del tutto  naturale il desiderio di essere posseduto “dietro” come una donna al culmine dell’eccitazione. In realtà ciò che lui desidera  quando è vestito e truccato è solo l’amore della sua donna e sogna di potersi concedere solo ed esclusivamente a lei. Quasi sempre però le sue fantasie segrete rimangono inespresse e rimangono confinate nel solitario atto che conduce all’autoerotismo. A volte può succedere che  nei momenti di intimità e di confidenza lui riesca a  trovare il tempo ed il modo di uscire allo scoperto  e di raccontarle le sue fantasie  segrete . Il gioco dello scambio dei ruoli è un tema delicato che il più delle volte  lui cerca di evitare  per imbarazzo e per  paura della sua reazione, ma quando trova finalmente  il modo di affrontarlo scopre che la “novità”  viene interpretata da lei  con interessata curiosità  e complicità perché rappresenta un modo per addentrasi nella sua l’intimità inesplorata .  Lui può avere così  l’occasione  per spingersi oltre e di esporsi  in modo tale che sia proprio lei a fargli indossare i suoi vestiti e di aprire così finalmente un varco per far uscire allo scoperto i propri  desideri  più intimi  e nascosti rendendola partecipe di un gioco  raffinato e coinvolgente  di cui non sospettava nemmeno l’esistenza.

martedì 12 febbraio 2013

"Il travestimento mi appariva affascinante"




Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com


Il travestimento mi appariva irresistibilmente  affascinante. La prima volta che la mia fidanzata per scherzo  mi ha vestito e truccato da donna sono rimasto quasi ipnotizzato a guardarmi allo specchio. Vi trovavo riflesso il mio io femminile che fino ad allora era accuratamente nascosto nei pensieri più oscuri. E' difficile da spiegare perché  sono sensazioni inedite che possono turbare a fondo  un uomo specie quando sono vissute la prima volta: l'aumentata sensibilità del proprio corpo depilato, la stimolante leggerezza delle calze al tatto, l’intimo e gli  abiti femminili (chissà se le donne provano la stessa strana sensazione quando indossano abiti maschili…), la trasformazione del make-up sul proprio viso, la strana eccitante costrizione di camminare sui tacchi alti, la violabilità di una gonna... queste e molte altre intime sensazioni mi fanno apprezzare il piacere di assumere le sembianze, i comportamenti ed i  ruoli dell’altro sesso. Ho iniziato  a  travestirmi  da  donna  quando avevo 14 anni e solo adesso finalmente  non ho più sensi di colpa perché quando lo faccio mi sento una persona più positiva, educata e piacevole. Ogni tanto  sento questo strano bisogno  di camminare calzando scarpe con i tacchi a spillo  indossando una minigonna di pelle nera e quando questo accade mi riconcilio con il mondo. A volte sento il desiderio di sedermi  davanti allo specchio a truccarmi e allora mi sento bene così come quando mi depilo per poter percepire la straordinaria sensibilità che la pelle liscia acquisisce  e che si trasforma in una fonte di piacere al tatto ed alla vista nel momento in cui  indosso i collant leggeri, trasparenti e straordinariamente femminili.



lunedì 11 febbraio 2013

"Travestiti da donna a Carnevale"




Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

Nell’ultimo giorno di Carnevale succede spesso che molte ragazze insistono per  voler vestire i loro ragazzi al femminile perché per loro  questa trasformazione rappresenta solo un gioco innocente , il  sottile piacere  di vedere i loro insospettabili uomini  trasformarsi in caricature di donne tanto più inverosimili e grottesche  tanto più divertenti. Le ragazze trovano  divertente poter guardare  l’imbarazzo dipinto sui volti dei ragazzi e  lo vogliono rendere ancor più evidente utilizzando un trucco pesante e volgare. Insomma, per le ragazze il gioco un po’ subdolo è quello  di voler mettere in ridicolo i propri ragazzi  ignorando però del tutto  che  molto spesso per i ragazzi questo gioco rappresenta il solo modo che hanno di realizzare la loro fantasia segreta, quella di poter uscire liberamente per strada  completamente vestiti e truccati da donna. I più audaci quel giorno possono decidere di riservarlo a se stessi e allora se ne vanno a spasso da soli nelle strade affollate ed in festa assaporando l’eccitazione di essere vestiti e truccati da donna e di poter camminare tra la gente passando inosservati . In pratica fanno quello che  di solito fanno in privato da sempre ma questa volta  senza la solita paura di essere riconosciuti e derisi. Tuttavia quando è lei a prendere l’iniziativa tutto diventa più facile ed intrigante trasformando  il gioco  in una situazione  straordinariamente coinvolgente ed intima  creando un’atmosfera che può contagiare persino lei, l’ignara ed innocente artefice del travestimento.



domenica 10 febbraio 2013

"Nessuno deve sospettare nulla"





Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

Agli esordi dell’adolescenza a lui  basta osservare o sfiorare gli indumenti femminili esposti nei centri commerciali per avere delle  immediate erezioni che lo portano a desiderare sempre più di acquistare e soprattutto di indossare quei vestiti così misteriosamente attraenti e seducenti. All’inizio tutto avviene molto gradualmente, spesso  provando di nascosto e con gran terrore la gonna e le scarpe della sorella maggiore o della madre. Poi la passione esplode con le prime timide e furtive prove al centro commerciale con l’adrenalina a mille  per dover  affrontare lo sguardo severo della cassiera al momento di pagare i collant o la sottoveste di seta. Una volta rotto il ghiaccio però la passione si sviluppa in maniera inarrestabile e nel giro di qualche anno lui si ritrova ad aver collezionato tutto quello che invidia così tanto alle donne ed al loro mondo femminile : intimo raffinato, calze velate, gonne e leggere camicette di seta, trucchi e parrucca, scarpe con i tacchi alti e sottili, orecchini, collane ed ogni accessorio femminile e sensuale. Lui custodisce ogni cosa in nascondigli segreti e nessuno deve  minimamente sospettare di questa sua particolare passione…

sabato 9 febbraio 2013

"Speciale non vuol dire diverso"




Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT

Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

"Il mio era era un mondo fatto di fantasie, di sogni, di intenzioni e di pensieri propri. Un mondo diverso  ma dove in fondo mi sentivo al sicuro e libero  di essere me stesso, nonostante tutte le paure e le proibizioni. Mi sentivo vulnerabile, ma non per questo indifeso. Mi sentivo speciale, ma non  per questo diverso. Mi sentivo vivo, mi sentivo bene. Avevo bisogno di quella femminilità  che impersonificavo così bene, era come un surrogato, come se  cercassi di creare su me stesso ciò che avevo sempre desiderato e ammirato nelle donne. Forse il mio era solo  il  bisogno di soddisfare  quella necessità che non era stata soddisfatta negli anni della mia crescita quando le ragazze con cui uscivo  si vestivano come i ragazzi rifiutando di indossare quelle cose così raffinate e femminili che invece io ammiravo così tanto. Sapevo che entro poche ore sarei tornato ad interpretare la mia parte maschile  ma in quel momento non mi interessava il passato ne il futuro e volevo solo poter godere di quegli attimi  così intimamente piacevoli. Non avevo nessun desiderio o rimpianto di non essere nato donna, perché nel  mio genere maschile ci stavo bene e non lo avrei cambiato mai. Quello che gli psicologi ed i medici specialisti chiamavano il disturbo della “disforia di genere” era una cosa che non mi apparteneva. Gli esperti usano sempre terminologie mediche  complicate anche per dire le cose più semplici, parlano di sindrome  travestitistica di tipo narcisistico, di autoginefilia, di femifilia, di travestitismo periodico, parziale, costante, con caratteristiche feticistiche suddivise tra esterne ed intime.  Ma che ne sapevano loro,  avevano mai provato a travestirsi da donna? Sulla base di cosa formulavano le loro strampalate teorie? "




Libro in formato cartaceo su YOUCANPRINT

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