mercoledì 6 febbraio 2013

"Appuntamento al buio"




Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

“Il treno cominciò a muoversi lentamente ed io spensi la luce accavallando le gambe seduta accanto al finestrino. Ero così calato nella parte femminile che riuscii persino a rilassarmi. La luce era soffusa e lo scompartimento sembrava avvolto dalla penombra.  Quando  la porta si aprì sapevo che lui era arrivato ma finsi di essermi addormentato. Lui chiuse a chiave la porta e lentamente si sedette accanto a me in silenzio. Il cuore mi batteva forte e solo allora mi resi conto di quanto in avanti  mi fossi spinto per esaudire la mia curiosità. Non era solo la prima volta che uscivo all’aperto travestito da donna, era anche la prima volta che avevo accettato un appuntamento con un uomo  e questa volta non era un sogno o una fantasia erotica. Era tutto vero, stava accadendo sul serio e percepivo il suo respiro accanto   a me. Di colpo mi sentii prendere dal panico ed avrei voluto alzarmi e fuggire via. Invece rimasi  immobile e seduto al mio posto. Era troppo tardi. Avrei dovuto pensarci prima perché adesso lui era lì soltanto per me, perché io avevo accettato quell’appuntamento al buio. Riuscivo a percepire tutta  la sua eccitazione e la sua emozione e sapevo bene quali erano le sue aspettative :  lui mi desiderava , lui voleva possedermi e farmi "sua" . A quel pensiero  il cuore cominciò a battermi così forte che avevo persino paura che lui potesse sentirmi. Poi le sue mani sfiorarono dolcemente le mie ginocchia e nel silenzio più assoluto sentii l’impercettibile fruscio delle calze di nylon. In quell’istante tutti i miei pensieri e le mie paure si volatizzarono e mi lasciai andare  perché lui mi stava accarezzando con una sensualità delicata, come se stesse accarezzando  la più bella delle donne. Un fremito mi percorse  la schiena quando sentii le sue labbra appoggiarsi all'orecchio mentre la sua lingua umida scivolava  delicatamente all’interno. Inconsapevolmente allargai appena un po' le mie gambe e per lui fu come un invito a proseguire nelle sue carezze in maniera sempre più audace…”