giovedì 7 febbraio 2013

"La grazia di quel semplice gesto"


Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

“A volte la molla che innesca il  desiderio scatta  improvvisamente  quando il mio sguardo si sofferma sulla naturalezza con cui quella ragazza seduta su una panchina accavalla le sue gambe. Osservavo la grazia straordinaria di quel semplice gesto mentre la stoffa leggera della gonna  si sollevava un po' strusciando sulle delicate calze velate  e allora avrei desiderato poter essere lì vicino a lei  invece di essere seduto sull’autobus che lentamente si allontana . Poi l’immagine  rimpicciolisce sempre più fino a scomparire e solo allora mi accorgo a malincuore che non sono nemmeno riuscito e vedere il suo volto  perché ero completamente soggiogato  dalla femminilità del suo gesto. Mi ritrovo a pensare  quasi ad alta voce, ed i miei pensieri sono un misto di desiderio e di ammirazione ,direi  quasi di invidia per tale bellezza . Rifletto sul fatto che per lei indossare la gonna con le calze velate  ed i tacchi alti  probabilmente non le trasmette  emozioni molto diverse da quelle che prova quando indossa dei jeans attillati. Forse  per lei la sola differenza è data dalla percezione  degli sguardi dei ragazzi che si girano a guardarla con molta più attenzione e più insistenza quando porta la minigonna rispetto a quando porta i jeans. Magari non è nemmeno gratificata da queste attenzioni e può darsi che le percepisca  più come un fastidioso imbarazzo  che come un gratificante apprezzamento della sua femminilità. Improvvisamente  mi ritrovo  ad immedesimarmi  in lei, ad immaginarmi  di essere al suo posto con i suoi stessi abiti addosso ed in quel preciso momento  è come se fossi io ad accavallare le gambe posando delicatamente la mia mano sulle ginocchia avvolte dalle calze nere trasparenti. La caviglia oscilla lievemente ed io fisso quelle  décolleté dai tacchi alti e sottili  che si muovono piano  mentre distrattamente prende dalla borsetta il cellulare  per  chiamare  un’amica. Non posso fare a meno di pensare alla fortuna che hanno le donne a potersi vestire in maniera così femminile  e di come sembrino insensatamente ignare di questa  loro fortuna.”