lunedì 29 aprile 2013

"Un piacere psicologico"



Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

“Il  massimo dell’eccitazione per me era costituito non tanto dall’essere vestito da donna quanto piuttosto  dal fatto di essere visto in quei panni da persone sconosciute . Immaginavo che il  mio piacere  psicologico e mentale si sarebbe amplificato se qualcuno  , vedendomi , mi avesse scambiato per una vera donna  facendomi capire che mi desiderava , che lo eccitavo e che avrebbe voluto  possedermi e farmi sua.  La seduzione si sarebbe materializzata  mentre avrei camminato  da solo nella notte con la minigonna che si sollevava leggermente nella brezza della sera mentre camminavo muovendomi maliziosamente  sui tacchi alti senza dover pronunciare nemmeno una parola.   L’eccitazione sessuale era una specie di droga per me e più cresceva e più i miei freni inibitori si allentavano e  gli scrupoli scivolavano via travolti dal desiderio di trasgressione. Allora  accadeva  che tutto ciò che un attimo prima era quasi inconcepibile, diventava dapprima possibile e subito dopo si trasformava in realtà. Fino a quel momento  non avevo mai osato farmi vedere da nessuno  travestito da donna ma ero oramai  giunto al punto in cui  l’eccitazione superò il livello di guardia e i miei scrupoli crollarono uno dopo l’altro come un castello di carte. Così improvvisamente  e senza quasi sapere come mi ritrovai  incredulo  ad osservare la porta di casa che si richiudeva alle mie spalle mentre l’emozione intensa  accompagnava  i miei primi passi sul marciapiede  nel silenzio ovattato della notte .  Mi muovevo come se fossi sospinto da una forza misteriosa irresistibile  e senza minimamente  sapere  fin dove  mi sarei  avventurato.  Ma In fondo sapevo che non aveva nessuna  importanza perché  l’importante era solo l’intensità delle emozioni che provavo, quel senso di appagamento e di euforia viscerale  che mi accompagnava  e che mi faceva vincere ogni timore ed ogni timidezza.”


mercoledì 24 aprile 2013

"Basta una semplice minigonna"


Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

La manifestazione della femminilità attraverso gli abiti è una cosa che attrae istintivamente ogni uomo e basta soffermarsi ad osservare il comportamento delle persone per rendersi conto di quanto questo sia vero. Al passaggio di una bella ragazza in minigonna la maggior parte degli uomini, anche se accompagnati da mogli o fidanzate,  istintivamente  non riescono a distogliere lo sguardo dalle sue gambe provocando spesso scenate di gelosia imbarazzanti ed inutili. Allo stesso modo il travestito attrae proprio perché utilizza gli stessi capi di abbigliamento femminile che colpiscono l’immaginario erotico  maschile e che vengono interpretati  come un esplicito messaggio di disponibilità sessuale. Allora entrano in gioco  aspetti più intimi e riservati dell’animo umano che appartengono alla sfera più profonda e segreta delle fantasie erotiche. Il travestito in genere è una persona profondamente  sensibile e dotato di una notevole capacità di fantasticare e nel suo spazio di illusione egli ha la possibilità di provare ciò che le donne provano immaginando di vivere tutte quelle fantasie sessuali coinvolgenti ed eccitanti che nella realtà  di ogni giorno troverebbe molto difficile poter  realizzare.


lunedì 22 aprile 2013

"L'evoluzione del gioco"






Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

Dopo anni passati a travestirsi in privato con la paura profonda e radicata di essere scoperto , subentra poi una fase in cui  egli preferisce, o si accontenta, di uscire indossando sotto gli abiti maschili l’intimo più femminile. A volte indossa  solamente la mutandine di pizzo, a volte il collant o addirittura il reggicalze con le calze velate  e magari, per aumentare il brivido  di essere scoperti,  anche con un reggiseno solo un pò imbottito. La paura di essere scoperto si trasforma  così in in una specie  di sfida  ed allora mentre siede  al bar o in autobus non ha paura di accavallare le gambe e di mostrare le caviglie  depilate e modellate da un paio di sottilissimi collant neri. Il piacere aumenta se chi lo nota  appartiene al genere femminile. Questo suo segreto custodito gelosamente per tanti anni  comincia a pesare come un macigno ed egli sente  prepotente il bisogno di poterlo rivelare a qualcuno, foss’anche  un semplice sconosciuto.  La fidanzata o la moglie  in genere non sospetta nulla e quasi sempre sarà lui  con il tempo a lasciare qualche  debole indizio per far emergere la verità. A volte  però le mogli fanno finta di nulla e si rifiutano di approfondire questi segnali per paura di rompere un delicato equilibrio. Preferiscono non sapere la verità e quasi sempre lo fanno per difendere la pace familiare o per amore dei figli. Quando invece  il problema viene affrontato apertamente  può accadere (ma non sempre) che la coppia  superi la fase imbarazzante della confessione trovando nuovi motivi di complicità e di confidenza. A volte invece non c’è il lieto fine perché lei interpreta il suo segreto come una specie di tradimento, difficile da perdonare soprattutto perché  per lei è difficile da comprendere. Spesso, soprattutto se il rapporto di coppia  è già un po’ deteriorato,  questa rivelazione rappresenta la classica goccia che fa traboccare il vaso. Però è anche vero che ogni coppia è unica e non ci sono né regole nè statistiche.



sabato 20 aprile 2013

"Come un collezionista"




Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

L’esperienza vissuta e raccontata  da molte persone  conferma che con il tempo questo desiderio  non si estingue mai ma evolve spesso in maniera variegata. All’inizio lui si eccita solo al pensiero  di poter indossare un paio di collant o una gonna. Poi con il tempo diventa  una specie di collezionista acquistando ogni genere di cose che tiene in posti nascosti e sicuri. Piano piano diventa esperto anche nel trucco e cammina disinvolto su tacchi vertiginosi. Allora l’impulso lo porta a provare le prime uscite  in strade deserte e silenziose, soprattutto dopo aver acquistato finalmente l’elemento chiave della trasformazione, cioè la parrucca . Durante la trasformazione si eccita  molto e difficilmente resiste al desiderio di masturbarsi, cosa che subito dopo provoca la caduta vertiginosa  dell’eccitazione  e lo porta precipitosamente a svestirsi in fretta con un senso di disagio e di profonda vergogna  per le sue azioni. A volte, grazie alla rete,  vuole provare l’ebrezza di concedersi ad un uomo  solo per capire  che effetto che fa, ma in genere  egli si sente sinceramente eterosessuale e pertanto il suo desiderio  erotico più intimo  rimane quello di poter fare l’amore  con una donna mentre è vestito da donna e con la sua totale complicità.





venerdì 19 aprile 2013

"Soggiogato dalla femminilità"

Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

Nel feticismo da travestimento c’è una venerazione ed un’ammirazione enorme per tutto ciò che riguarda l’universo femminile ed in particolare per gli indumenti  che sono prerogativa di tale mondo e che sono  del tutto preclusi al mondo maschile come ad esempio  sottovesti, calze e collant, reggiseni, gonne, tacchi alti ecc. Quando lui si mette il collant sotto una minigonna aderentissima e cammina sicuro e disinvolto sui tacchi da 10 centimetri  diventa vulnerabile,  gioca a fare la donna perché in quel momento  si sente tale. Quello che lui cerca quando si mette il collant ed il perizoma in pizzo non è nient’altro che  quella femminilità repressa e finalmente esibita e goduta. Quando lui si mette il collant e si trucca sta già preparandosi per un palcoscenico ideale dove egli diventa attore protagonista e  mette in scena  la  propria parte femminile  con un trasporto emotivo  che  riesce ad  avvolgere ogni cosa . Allora tutto cambia ed in quei momenti lui si sente lusingato di poter suscitare l’interesse  maschile perché si sente intimamente come una donna consapevole di poter suscitare il desiderio del partner.
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giovedì 18 aprile 2013

"Il delicato fruscio delle calze velate"



Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

Nel loro desiderio di sembrare donne i travestiti scelgono la via che sembra loro più efficace e  che può suscitare ammirazione. Tutti gli  uomini che si travestono da donna spiegano  che la pratica del travestimento dà sensazioni gradevoli ed estremamente eccitanti come "il fruscio delle calze sotto la gonna mentre si cammina" o "il rumore dei tacchi sull'asfalto". E’ un piacere che deriva da una precisa sensazione fisica ma anche emotiva, in quanto conseguente  al piacere di fare qualcosa di proibito e di trasgressivo unito alla curiosità di conoscere  le sensazioni che prova una donna  mentre cammina sui tacchi alti e con la gonna. Credo che siano poche però le donne che provano le medesime sensazioni quando indossano tacchi alti e gonne fruscianti, principalmente perché per loro indossare questi vestiti rappresenta una cosa assolutamente naturale  a cui sono abituate fin da bambine ed a cui non danno più alcuna importanza. La vita di una donna è spesso diversa da come gli uomini la immaginano e le donne  si sentono donne femminili anche in assenza  dei simboli esteriori  che le rappresentano. Gli uomini invece immaginano sempre una femminilità fatta più di simboli che di cose reali e l'idea di donna evocata dal rumore di un tacco alto o dal fruscio di una calza scatena riflessi che rendono sessualmente appetibili anche quelle donne che vestite normalmente non sarebbero degnate di uno sguardo. Questi riflessi  valgono  anche, se non di più,  quando  è un uomo vestito da donna ad attirare l’attenzione  camminando sui tacchi alti  facendo ondeggiare la sua  gonna sulle sue calze nere velate  e avvolgenti. Basta un po' di trucco sul viso e sulle unghie, basta una parrucca bionda  con posa ed abbigliamento adeguato, basta solo questo perché un uomo, da una certa distanza almeno, possa essere percepito  al femminile  suscitando  interesse ed attrazione sessuale. Ogni travestito, in fondo, non fa altro che "mettere in scena" il suo ideale femminile, cioè la donna come la immagina e sotto sotto come la vorrebbe.



lunedì 15 aprile 2013

"Trattenendo il respiro"




Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT

Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

“Forse non era saggio ciò che stavo facendo ma l’adrenalina che sentivo scorrere nelle mie vene mi faceva percepire un’emozione così intensa che sarebbe stata una follia volervi  rinunciare. Per la seconda volta in vita mia ero uscito allo scoperto affrontando la gente, la vita, le persone che incontravo e adesso mi rendevo conto di essermi spinto ancora un po’ oltre alzando pericolosamente l’asticella del rischio. Stavo sfidando la sorte e mi sentivo estremamente vulnerabile perchè sapevo che sarei stato indifeso di fronte a qualsiasi imprevisto. La cosa che più mi turbava era l’atteggiamento che avevo assunto perchè riuscivo a muovermi con naturalezza e mi comportavo proprio come una donna, accavallando le gambe e scostando di lato i capelli  mentre il cameriere prendeva le ordinazioni. Era piacevole sentire quegli sguardi furtivi e insistenti che io ricambiavo in maniera sfuggente e maliziosa come solo le donne consapevoli della propria femminilità sanno fare. Allora per alcuni interminabili istanti avevo sostenuto il suo sguardo invece di abbassare gli occhi e l’emozione che provavo mi faceva trattenere il respiro perchè il suo desiderio era così evidente da apparire sfrontato…”



Libro in formato cartaceo su YOUCANPRINT

Libro in formato cartaceo e digitale su LULU.COM




sabato 13 aprile 2013

"Guardare il mondo con gli occhi di una donna"



Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT

Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

“Quando sono “en femme” assaporo quella parte di me che non può manifestarsi in condizioni normali. Non rinnego il mio essere maschio, ma ogni tanto  però voglio poter concedere un po’ di spazio al mio lato femminile che è relegato in un’angolo buio della mia intimità ed ogni tanto chiede di poter uscire per qualche ora.  Mi piace l'idea di poter essere due persone in una e non mi spaventa più il pericolo della doppiezza. Quando mi travesto,  e solo in questa circostanza,  so di poter attrarre le avances di un uomo e questo mi fa sentire desiderato e corteggiato proprio come una donna e proprio come lei percepisco la piacevole sensazione della seduzione. Credo che nella mia passione giochi un ruolo decisivo non solo una certa propensione per il feticismo ma anche il fatto che non ritrovo nelle donne quella femminilità idealizzata che  hanno perso o che manifestano solo raramente. Quando tutto finisce non ho più i sensi di colpa di una volta  e sono semplicemente appagato e contento di poter  tornare ad essere il maschio di sempre con questo piccolo  grande segreto nei miei cassetti.“


venerdì 12 aprile 2013

"Emozioni al femminile"



Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com



Il cosiddetto lato B è sempre stato circondato dal potente fascino del frutto proibito e forse anche per questo  milioni di uomini e donne ( etero, gay e bisessuali) sono irresistibilmente attratti dal sesso anale. In un certo senso il fascino sottile dell’ambiguità sessuale e del desiderio di femminilità viene implicitamente accostato alla fantasia maschile per eccellenza, quella della penetrazione anale. A volte  molti uomini  si spingono un po’ oltre e vogliono provare il brivido massimo della trasgressione, quella di essere loro stessi posseduti  “dietro” . Per poter soddisfare questa audace curiosità cercano una  donna  molto particolare, una donna che sembra tale solo nelle apparenze  ma che in realtà è un uomo  e  spesso anche piuttosto “attivo” e ben dotato. Sembra che queste richieste non sono proprio così inusuali e fanno anche capire perché negli annunci erotici venga sempre specificato il fatto che i transessuali sono in grado di offrire sia prestazioni attive che passive. A scanso di equivoci sono pure precisate le dimensioni della “sorpresa” che potranno trovare oltre il bordo delle calze velate. Lui allora ha la possibilità di provare liberamente Il brivido della trasgressione al riparo da eccessivi sensi di colpa perché in fondo non lo considera un vero e proprio rapporto omosessuale  visto che lei sembra davvero una donna. A giudicare dal numero di annunci sempre crescente sembra di capire che i desideri maschili siano in rapida evoluzione spingendosi verso limiti un tempo impensabili, come se gli uomini sentissero davvero il bisogno di poter provare le stesse emozioni e pulsioni che provano le donne, compresa quella di essere posseduti  “dietro”.





giovedì 11 aprile 2013

"Calze velate e tacchi a spillo"



Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

“Adoro letteralmente indossare calze velate, e quando cammino sui tacchi a spillo sento vibrazioni e sensazioni uniche, come se  il mio corpo avesse un  prolungamento con il terreno. Allora  mi sento semplicemente bene e credo che forse tutti i travestiti come me provano le mie stesse emozionanti sensazioni.  In strada, fuori, si è obbligati a fare i duri ma questa è un misera dimensione ed io voglio pensare che molti di quegli  uomini con atteggiamenti arroganti e maschili  in realtà sono solo fragili creature che in realtà sentono il bisogno di lasciarsi andare  indossando segretamente una guepiere con i tacchi a spillo . Che male c'è... la vita ci obbliga già troppo spesso  a reprimere le nostre emozioni e se per raggiungere certe vibrazioni appaganti  c’è bisogno un paio di  calze velate , allora ben vengano…”



martedì 9 aprile 2013

"Con la gonna di seta leggera"



Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT

Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

“Mi piace sentire la brezza della sera che solleva la mia gonna leggera , il rumore dei passi mentre cammino sui tacchi alti , il fruscio delle calze mentre accavallo le gambe... mi piace camminare d'inverno per le strade deserte e osservare gli sguardi di ammirazione degli uomini che incrocio furtivamente. Un brivido mi percorre la schiena perché sento di essere vulnerabile e indifeso come una donna eppure non riesco a sottrarmi al desiderio di provocare i suoi turbamenti. Lui si gira, mi osserva, poi si ferma , esita , mi guarda ancora e mentre nei suoi occhi si accende il desiderio io gli volto le spalle e quasi con provocazione mi allontano sensualmente lasciandomi sfiorare dal timore  che possa accelerare il passo per raggiungermi. Il cuore mi batte forte perché mi rendo conto che sto camminando da solo in una strada deserta e sono travestito da donna . Ma il rischio fa parte del gioco e fa scorrere l’adrenalina nelle mie vene. Il lampione illumina debolmente la strada deserta e i fari delle macchine possono illuminare solo per alcuni istanti la mia sagoma indistinta mentre la brezza della sera solleva ancora la mia gonna di seta leggera…”




Libro in formato cartaceo su YOUCANPRINT

Libro in formato cartaceo e digitale su LULU.COM



domenica 7 aprile 2013

"Lei non avrebbe mai capito"




Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT

Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib


“Lei era la razionalità fatta persona e tra l’altro non aveva alcuna particolare predilezione per i capi di abbigliamento  molto femminili  tipo minigonne, scarpe con il tacco alto, intimo sexy ecc… Quasi sempre si vestiva indossando  jeans e maglione preferendo da sempre  le scarpe di ginnastica ai tacchi a spillo  e, nei suoi cassetti da molto tempo i collant erano stati sostituiti dai calzettoni di tennis. Come poteva capire ciò che provavo? Cosa poteva pensare se le avessi detto che quella minigonna appesa nel suo armadio l’avevo indossata più volte io di lei? Ero sicuro che queste fantasie dovevano essere completamente estranee al suo mondo per cui non potevo farmi  troppe  illusioni e continuavo a travestirmi ogni tanto lontano da sguardi indiscreti,  mantenendo  gelosamente al sicuro questo mio piccolo grande segreto. Mi sarei accontentato però che sapesse almeno una parte della  verità e che se anche non volesse condividere con me  nulla di tutto questo mi lasciasse la libertà di poterlo fare  da solo quando lei non era in casa.”