sabato 25 febbraio 2017

"La femminilità più intima e desiderabile"



Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

"La prima volta era stata la curiosità a farmi agire d’impulso ma la seconda, la terza e poi  tutte le altre volte successive è stata  invece solo la pura e semplice eccitazione  sessuale a spingermi a farlo. Il desiderio che provavo in quei momenti mi spingeva infatti alla masturbazione e questa aveva sempre l’effetto di calmarmi e di fungere in qualche modo da valvola di sfogo. In realtà non succedeva molto spesso perché  era difficile poter  rimanere da solo in casa. Però devo ammettere che le rare volte che questo accadeva ben difficilmente resistivo alla tentazione di indossare i collant.
Per un anno intero mi ero accontentato solo di questo  anche se in realtà con la  fantasia mi ero spinto a desiderare di provare anche molti altri indumenti femminili che vedevo indossati  dalle donne o sulle riviste  di moda. La curiosità era sempre più forte ed il bisogno di provare nuove emozioni alla fine mi aveva portato ad osare sempre un po’ di più, spingendomi inesorabilmente a voler indossare, assieme ai collant,  anche una  gonna. Ai miei occhi ingenui  la gonna era il simbolo assoluto della femminilità per il semplice fatto che solo una donna era autorizzata a poterla  indossare.
Ma non era solo questo. Una donna con la gonna ed i collant risultava ai miei occhi una figura straordinariamente attraente e sensuale, la simbiosi perfetta di quella femminilità ideale così intima e desiderabile. Anche allora successe in una mattina d’inverno ed anche allora ero a casa da scuola. Sentivo l’eccitazione che aumentava di minuto in minuto  raggiungendo il culmine nell’attimo in cui  facevo salire la gonna aderente e foderata di seta leggera, completamente soggiogato dal delicato fruscio mentre scivolava sui collant. Io trattenevo il fiato per poter chiudere la zip  facendo la massima attenzione per non smagliare le calze e poi mi guardavo allo specchio meravigliato da quella visione così incredibilmente  eccitante. La gonna aderiva perfettamente ai miei fianchi  e mentre mi accarezzavo delicatamente sapevo  che  pulsione erotica mi avrebbe fatto raggiungere rapidamente quell’orgasmo così piacevole, appagante e liberatorio. Ogni volta mi lasciavo travolgere dal mio piacere ma subito dopo mi svestivo velocemente mentre le tempie mi battevano forte per l’emozione e il senso di colpa diventava devastante. Ogni volta giuravo che sarebbe stata l’ultima ma ogni volta poi ricominciavo a fantasticare cose nuove  e sempre più intriganti…"




Libro in formato cartaceo su YOUCANPRINT

Libro in formato digitale LULU.COM

venerdì 24 febbraio 2017

"L'emozione dei collant"


Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbario  2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

"So perfettamente come e quando tutto  ha avuto inizio. Un giorno di tanti anni fa, avevo si e no 13 anni e non sapevo nemmeno  cosa fosse il sesso né come nascessero i bambini, ho provato un irresistibile desiderio di indossare un paio di collant che mia madre aveva lasciato distesi sulla sedia nella sua  camera da letto. Quel giorno di tanti anni fa avevo un po’ di febbre e lei aveva preferito che non andassi a scuola.
La casa era vuota e silenziosa ed io mi stavo annoiando a morte non avendo nulla da fare.
A metà mattina mi sentivo un po’ meglio e mentre giravo per casa cercando qualcosa per passare il tempo  mi ritrovai per caso ad osservare quell’indumento così impalpabile e leggero abbandonato sulla sedia.  Ricordo perfettamente come fosse ora la mia esitazione mentre li prendevo in mano incuriosito, senza una vera e propria ragione. L’idea un po’ stravagante e ridicola di provare ad indossarli nacque principalmente  dalla noia e fu alimentata solo dalla pura e semplice curiosità.
Perché quei collant trasparenti così misteriosi potevano essere indossati solo dalle donne? Forse volevo solo sapere l’effetto che faceva sentirli addosso, niente di più, però il solo fatto che  sembrasse una cosa proibita mi emozionava e mi faceva battere forte il cuore. Li indossai con mani tremanti e per la prima volta sperimentai la sensazione emozionante di avvolgere le mie gambe in quell’indumento così affascinante, meravigliosamente delicato e leggero, che mia madre nella premura di quella mattina d’inverno non aveva rimesso nel cassetto."





Libro in formato cartaceo su YOUCANPRINT

giovedì 23 febbraio 2017

"Meglio confidare che confessare"

Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017


Molte persone mi scrivono chiedendomi consigli, per lo più uomini angosciati dai dubbi e donne confuse e spaventate. Sono contenta di aver creato molto interesse in rete su un segreto che in genere gli uomini custodiscono gelosamente nella propria sfera privata. E' un fenomeno poco conosciuto ma che riguarda moltissime persone  anche se ognuna di esse lo vive in maniera diversa.  L'importante è poter trovare un equilibrio   in maniera tale che la passione non diventi un'ossessione. Spero che ogni travestito possa trovare il tempo ed il modo giusto per confidare ciò che prova a sua moglie. So che per un uomo è molto difficile riuscire a vincere le sue paure ma quasi sempre è il minore dei mali. Nel mio secondo libro " Il mondo segreto dei travestiti" ho dedicato un intero capitolo sui vari modi di poter confidare questo piccolo grande segreto. Il mio consiglio comunque è sempre quello di provare cautamente a sondare il terreno per vedere la sua reazione ed agire di conseguenza



mercoledì 22 febbraio 2017

"Per mille ragioni diverse"

Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

Sono arrivata alla conclusione che non è possibile dare una definizione generale che vada bene per tutti. Il desiderio che spinge irrazionalmente un uomo a travestirsi da donna può avere mille ragioni di esistere. Per alcuni è un gioco, per altri è una cosa seria, per altri ancora diventa un disturbo con cui fa fatica a convivere. In alcuni casi ci può essere un'evoluzione che lo porta a rischiare sempre di più per poter provare l'ebbrezza delle uscite enfemme tra la gente. A mio avviso però questo desiderio non innesca quasi mai desideri omosessuali a meno che il travestimento non rappresenti una disforia di genere, cioè un disagio per il proprio sesso ed il desiderio di poterlo cambiare. E' difficile poter convivere con questi desideri segreti e molto spesso le donne fraintendono questo bisogno di femminilità non appagata e lo scambiano per una perversione sessuale. Ogni travestito ha la sua storia personale anche se in realtà tutti hanno molte cose in comune tra loro.



Libro in formato cartaceo su YOUCANPRINT

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martedì 21 febbraio 2017

"Reprimere o assecondare?"

Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

Non esistono due modi uguali di vivere il desiderio di travestirsi da donna così come semplicemente non esistono due uomini uguali in tutto il mondo. Ognuno ha le sue sfumature, ritmi e necessità diverse. Per qualcuno diventa un piacere da assaporare, per altri è un bisogno da soddisfare, per altri ancora è una droga di cui non può più fare a meno. Il tempo in genere sistema le cose: c'è chi viene scoperto, chi si fa scoprire apposta, chi si innamora e si illude che questo desiderio sia scomparso per sempre. E' difficile poter dare consigli anche se in genere reprimere un desiderio profondo non porta da nessuna parte. Quello che io ho vissuto con mio marito l'ho raccontato nel mio libro e credo che molte delle cose narrate riguardino la maggior parte dei travestiti e facciano chiarezza su tanti luoghi comuni e sui pregiudizi più diffusi. L'equilibrio di coppia è difficile da trovare per tutti ma ritengo che con il tempo diventi una necessità poter assecondare quel bisogno di femminilità che non potrà mai scomparire del tutto. Per amore o per convenienza alcune donne decidono di venirgli incontro ma non c’è mai una regola così come non c’è nemmeno la certezza del lieto fine perché ogni coppia si regge su un delicato equilibrio.





lunedì 20 febbraio 2017

"Cinquanta sfumature di rosa"


Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT

Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

In generale ci sono tantissime sfumature  riguardo i desideri più intimi e segreti dei travestiti  perché ogni persona coltiva segretamente le proprie fantasie  preferite anche se  spesso  non riesce a condividerle con nessuno  per timore  che possano apparire sconvenienti ed in  in contrasto con i luoghi comuni più diffusi  e con le convenzioni  consolidate della nostra società. In realtà non c'è nulla di male nel cercare di assecondare e soddisfare i propri desideri, a condizioni che questi siano condivisi e non sopportati o subìti  dalla persona amata. La maggior parte degli uomini, anche quelli che in genere non lo ammettono, sono discretamente feticisti ed in questo non c'è nulla di male. Quasi tutti  trovano eccitante  vedere la propria donna indossare mutandine di pizzo, sottovesti di seta e calze velate nere ma alcuni si spingono un po' oltre e cominciano a fantasticare di poter indossare quegli indumenti così intimamente femminili  e quando lo fanno si accorgono che tale fantasia può risultare molto eccitante. Alcuni si limitano solo a fantasticare altri invece si fanno più audaci e voglio sperimentare davvero le sensazioni  che le donne provano. Per alcuni è solo una curiosità da esaudire, per altri può essere una passione che poi lo accompagna per tutta la vita e credo che in generale tra feticismo e travestitismo ci sia un legame molto stretto. Se hai letto qualcosa di me saprai che ho scritto due libri su questo tema, un  tema che riguarda moltissimi uomini, uno dei quali è mio marito. In questo periodo sto ultimando il mio terzo libro che riguarda in particolare le fantasie, i sogni ed i desideri nascosti dei travestiti. Cosa provano  davvero in quei momenti? Il piacere e la paura di camminare all'aperto sui tacchi a spillo sono emozioni contrastanti che li rendono vulnerabili e fragili perché si sentono  desiderati proprio come una donna e sono confusi: fin dove sono disposti ad arrivare? 



sabato 18 febbraio 2017

"Come una donna"





Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT

Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

"Sono  felicemente sposato da undici anni, amo mia moglie e non l’ho mai tradita né ho mai pensato di volerlo fare. A pensarci bene credo di non averle mai detto nemmeno una bugia anche se in verità  l’ho ingannata più volte nel modo peggiore tenendola all’oscuro di una cosa importante, un segreto inconfessabile che ogni giorno mi fa sentire in colpa  come se davvero l’avessi tradita. Mille volte avrei voluto confidarmi con lei e mille volte ho dovuto rinunciare perché sapevo che non avrebbe mai potuto capire, nonostante lei fosse una donna meravigliosamente intelligente e sensibile.
D’altra parte come avrebbe potuto capire che l’uomo  che aveva sposato e che amava ancora così tanto quando rimaneva  da solo a volte si travestiva da donna?
Si, è vero,  io sono un travestito.
Sono sempre stato attratto dalle donne e dalla loro femminilità e molto spesso sento il desiderio irrefrenabile di indossare la biancheria intima raffinata e femminile. Lo so, è una cosa apparentemente irrazionale eppure il pensiero di poter indossare i collant velati, le scarpe con i tacchi a spillo, la minigonna di pelle,  le mutandine di pizzo, i corsetti aderenti e le sottovesti di seta mi attrae inspiegabilmente. Mi piace sentire addosso tutte quelle cose che amo vedere indossate dalle donne  e provo sempre dei  brividi di eccitazione e di piacere quando trovo l’occasione di poterlo fare. Questi miei desideri così intimi e inconfessabili hanno radici lontane  e  mi hanno accompagnato con intensità e frequenza variabile  durante  tutte le fasi della  mia vita."



martedì 14 febbraio 2017

"I collant di mio marito"


Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT

Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

Fin da quando era adolescente Andrea aveva sentito un’irrefrenabile desiderio di vestirsi da donna. Lo aveva fatto in segreto già prima di essere sposato e questo impulso ricompariva ancora adesso non appena ne aveva l’occasione. Nessuno sapeva nulla di questo suo segreto né mai nessuno avrebbe dovuto scoprirlo.
Amava  veramente Stella e non l’aveva mai tradita ma allo stesso tempo era così soggiogato dalla bellezza femminile da voler provare sulla propria pelle le stesse sensazioni che le donne dovevano provare camminando sui tacchi a spillo con la  gonna ed i collant. Quel desiderio irresistibile dopo tre anni di matrimonio riemerge ora più forte che mai e si ritrova di notte a camminare da solo per strade silenziose completamente vestito e truccato da donna, sempre più vulnerabile agli sguardi di desiderio delle persone che incontra. Allora i sensi di colpa ed i turbamenti si contrappongono al bisogno disperato di poter confidare tutto a sua moglie. Ma come avrebbe potuto reagire Stella alla sua confessione?
Di certo non lo avrebbe mai accettato e lui la amava troppo per poter rischiare di perderla. Lei però aveva cominciato a sospettare qualcosa e seguendo il suo intuito femminile si era inesorabilmente avvicinata a quel segreto inconfessabile  così difficile da confidare e sempre più difficile da custodire.






































lunedì 13 febbraio 2017

"Un senso di appagamento"






































Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

“Io non conosco le profonde motivazioni che a volte mi spingono ad apparire come una donna ma so che nei  momenti in cui mi travesto mi sento bene perché quei vestiti femminili mi trasmettono la tranquillità che mi rimette dell’umore giusto. Non so bene perché succede e non so nemmeno dove trovare le risposte ma so solo che non mi sento "malato" come il mondo in cui sono cresciuto vorrebbe farmi credere. Per me ogni persona ha le sue particolarità uniche e se io ogni tanto sento il desiderio di travestirmi da donna perché questo mi fa stare bene voglio sentirmi libero di non sentirmi in colpa. In colpa per che cosa?



sabato 11 febbraio 2017

"Una collezione di lingerie"

Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com


“Fin da ragazzino ho avuto una passione per gli abiti femminili. Mi piaceva guardarli, toccarli sentirmeli addosso. C'erano periodi in cui non potevo farne a meno e periodi in cui il desiderio sembrava essere scomparso. Però prima o poi questo strano desiderio ricompariva sempre e allora provavo ogni cosa che mi capitava, cose di mia madre, di mia zia o di mia sorella. Una volta mi sono eccitato moltissimo ad indossare la biancheria intima di un'amica di mia madre che era ospite a casa nostra per qualche giorno. Aveva una biancheria molto sexy e  fu la prima volta che indossai un corpetto ricamato con reggicalze. A 19 anni la voglia di avere della biancheria  da donna solo per me  mi spinse a superare le mie paure e rischiare i primi acquisti  nei centri commerciali superando l’imbarazzo iniziale . A casa avevo ricavato un nascondiglio dove custodivo gelosamente la mia collezione di lingerie , collezione che con il tempo si faceva sempre più ricca e preziosa. In certi periodi il desiderio di indossare tutte quelle cose raffinate e seducenti diventava così forte da risultare irresistibile. Era come una febbre che mi assaliva  e che mi faceva stare male come una malattia. Io l’avevo  chiamata “femminite” e  per farla scomparire l’unica soluzione era quella di superare le mie paure di essere scoperto  e di assecondare il desiderio di travestirmi da donna. Nella fase di “femminite” acuta sentivo il bisogno di indossare i collant e le mutandine di pizzo anche per andare a scuola ma nessuno si è mai accorto di nulla ed era piacevole la sensazione di indossare quelle cose così sexy all’insaputa di tutti. Era il piacere mentale di fare qualcosa di proibito, di segreto, qualcosa di scandaloso ma allo stesso tempo era anche un vero e proprio piacere  fisico che si manifestava al tatto con  il fruscio del nylon sulla pelle depilata e con la percezione del delicato tessuto ricamato delle mutandine che si insinuava in mezzo ai solchi del mio sedere. Più il rischio aumentava e più la cosa diventava eccitante. In quei momenti era come se non avessi più la reale percezione del pericolo anche se razionalmente ero consapevole che questo prima o poi  mi avrebbe creato dei problemi. Eppure non sapevo rinunciare a tutti quei simboli eccitanti della femminilità che riuscivano a soggiogarmi ogni volta  che era proprio una donna ad indossarli . Di fronte a quelle donne femminili che ostentavano quelle armi di seduzioni così  affascinanti mi comportavo come tutti gli altri uomini e ne ero profondamente attratto. Rispetto agli altri uomini però io sentivo anche il desiderio e la curiosità di sperimentare su me stesso quelle stesse cose e quando mi guardavo allo specchio, dopo essermi truccato e vestito da donna, provavo una sorta di piacere appagante,  un benessere indefinito, una sensazione gradevole ed una certa euforia. Sensazioni  molto simili a quelle che provavo stando in compagnia di un’attraente ragazza. Amavo vedere su me stesso  le stesse cose che desideravo vedere  indossate dalle donne e davanti allo specchio era come se io mi divertissi a fargliele indossare.”



giovedì 9 febbraio 2017

"Femminile e provocante"


Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

“E’ una sensazione straordinaria camminare liberamente per casa indossando quegli abiti femminili e provocanti che tanto mi affascinano. Sono certo che chiunque ami questo genere di fantasia trovi difficile descrivere le emozioni provate in quei momenti. Eppure quando sono a casa da solo difficilmente riesco a resistere e il desiderio di travestirmi prende il sopravvento sulla mia razionalità. La cosa che mi ha sempre turbato è il fatto che ho provato una grande attrazione  nel travestirmi con abiti stretti e fascianti in un’età in cui non conoscevo ancora i piaceri del sesso. Vivo una vita del tutto normale e convivo con una ragazza con cui sto benissimo ma fino ad ora non le ho rivelato nulla di  questi miei desideri segreti per  paura di ferirla e di perderla. So bene che le sto nascondendo una parte importante di me e sono molto indeciso  ma ho anche paura della sua reazione. Forse un giorno troverò il coraggio di renderla  partecipe  di quelle sensazioni così intime  e piacevoli a cui non so rinunciare.”




mercoledì 8 febbraio 2017

"Davanti allo specchio"


Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT

Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

C'è un legame indissolubile tra il feticismo ed il travestitismo. Io restavo affascinato nel vedere la mia ragazza mentre indossava i collant e le scarpe con il sottile tacco a spillo. Mi piaceva osservare la sua figura femminile diventare irresistibilmente bella e sensuale. La osservavo, poi la ammiravo e poi... la invidiavo. La invidiavo perché la mia curiosità mi aveva spinto a voler provare le stesse sensazione che provava lei e un giorno che in casa non c'era avevo provato ad indossare i suoi collant scoprendo emozioni e turbamenti straordinariamente intensi e travolgenti. La invidiavo perché a lei era concesso di poter indossare liberamente tutte quelle cose che a noi maschi apparivano affascinanti e proibite. Credo che il mio desiderio e questa irresistibile passione segreta di indossare i suoi vestiti sia una cosa che riguarda la maggior parte dei feticisti. Solo che alcuni si limitano a guardare, altri, come me, si spingono un po' oltre per provare il sottile piacere della trasgressione ...


lunedì 6 febbraio 2017

"Un mondo raffinato e irresistibile"


Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT

Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

“Per quasi vent'anni ho custodito dentro di me un segreto mai rivelato a nessuno. Sono un uomo eterosessuale ma credo che dentro di me ci sia una piccola parte femminile che ogni tanto reclama il proprio diritto di esistere e di farsi vedere. Io non provo nessuna attrazione nel confronti degli uomini e amo così tanto le donne e tutto ciò che è femminile da sentirmi irresistibilmente attratto dal loro mondo raffinato e seducente. Mi piace indossare della biancheria intima femminile, dei collant, una gonna, magari una parrucca e poi truccarmi con cura. Tutto questo non lo faccio per sopperire ad un bisogno sessuale perverso ma solo per manifestare quella femminilità che tanto ammiro nelle donne. All’inizio pensavo fosse solo un’attrazione per gli indumenti femminili ma  poi è diventato anche un modo per compensare  la mancanza di femminilità che non riscontravo nelle ragazze che frequentavo Quando ero solo in casa frugavo nell’armadio di mia sorella più grande e prendevo tutto il necessario, biancheria intima, collant e gonne e mi vestivo lasciandomi avvolgere da quelle intense emozioni che erano indelebili almeno quanto il senso di colpa che provavo. Sapevo che quella parte femminile, della quale avrei fatto volentieri a meno, era dentro di me  ed ogni tanto aveva  bisogno di poter uscire. Sapevo di dover trovare una soluzione perché intuivo  che questa passione  mi avrebbe distrutto la vita. Per un lungo periodo ho continuato a tenermi tutto dentro finché un giorno decisi  che non potevo continuare a mentire e che avrei dovuto raccontare il segreto a mia moglie anche se questo probabilmente avrebbe significato la fine della nostra storia. Lei rimase sconvolta dalla mia rivelazione ma poi ebbe una reazione che non mi sarei mai aspettato. Aveva capito subito che per me doveva essere una cosa importante e invece di arrabbiarsi o di farmi sentire in colpa aveva accettato la cosa assecondando il mio desiderio e diventando mia complice. La prima volta che mi feci vedere da lei “enfemme“ rimase sorpresa  dalla disinvoltura con cui  mi sapevo muovere indossando la sua gonna con i tacchi a spillo e quel giorno mi fece provare tutti i suoi vestiti più belli. Quasi magicamente tra noi si era creato un rapporto di straordinaria  complicità e sentivo che quel gioco trasgressivo e intrigante  era diventato il nostro intimo segreto, un segreto che ci univa in maniera indissolubile.”

giovedì 2 febbraio 2017

"Quando lui indossa la gonna"





Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT

Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

“In genere si comincia col primo paio di collant disponibile, quello della mamma o della sorella, poi c'è chi lo fa di nascosto per tutta la vita e chi non rinuncia ad uscire in minigonna e tacco a spillo. C'è chi si lascia trasportare  dal desiderio  di vivere intensamente la propria parte femminile consumando delle straordinarie esperienze sessuali “enfemme”, quasi sempre in clandestinità e in luoghi solitari. Quando lui si mette il collant, il perizoma di pizzo e si tinge di rossetto le labbra, nasce sempre una creatura nuova in cerca della propria femminilità. Quando lui indossa una gonna e si sente come “lei” lo fa solo  perché vuole provare quello che prova la sua “Lei interiore” e per sentire l'intensità e la reale parte che occupa nella sua vita. Quando lui sceglie di continuare a coltivare la propria femminilità invece di sopprimerla, sceglie un percorso ricco di eccitazione e di rischi. Allora poter trasformare se stessi in bellissime creature dal sesso indefinito diventa una continua scoperta di se al femminile.”




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