sabato 12 ottobre 2013

“I collant dopo l’estate”



Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

“Il vento solleva le prime foglie gialle  cadute  sull’asfalto grigio  mentre gli ultimi  raggi di sole hanno un colore triste perchè l’estate è davvero finita.  Mi soffermo a guardare  una bella ragazza mentre cammina disinvolta proprio di fronte a me : ha  dei libri che tiene sotto braccio, un leggero pullover, la borsetta a tracolla, delle scarpe  con un po’ di tacco e dei collant  neri  che sembrano voler  avvolgere con dolcezza le sua gambe. Il vento le scompiglia i capelli e la sua gonna e  quando i nostri sguardi si incrociano per una frazione di secondo mi perdo nei suoi occhi così belli cercando di indovinare i suoi pensieri. Sono soggiogato  da quella  femminilità che lei esprime così bene attraverso quegli abiti e cerco di immedesimarmi in lei.  Mi immagino di essere al suo posto e di svegliarmi la mattina aprendo l’armadio per decidere cosa mettermi. Scelgo di indossare una  minigonna e allora cerco nei cassetti un paio di collant leggeri. La mia pelle è ancora abbronzata  e mentre li avvolgo lentamente sulle mie gambe riscopro quel piacere intimo e sensuale che avevo quasi dimenticato dopo i caldi mesi estivi trascorsi senza mai indossare calze da donna. Chissà se per lei è la stessa cosa o se invece quei collant rappresentano solo un modo per difendersi dalla temperatura autunnale e non vede l’ora di poterseli togliere non appena arriva a casa.  Lei mi guarda un po' imbarazzata come se avesse intuito i miei pensieri scrutando nei  miei occhi ed io accenno un sorriso. Avrei voluto chiederglielo ma mi avrebbe preso per pazzo e allora continuo a guardarla mentre si allontana  più bella che mai. L’autunno ha il suo fascino e penso con invidia a quel piacere tutto femminile di camminare  con la gonna che si muove nel vento, al fruscio delle calze di nylon che si alterna al rumore sommesso e quasi ipnotico dei tacchi alti. Mi rendo conto che quegli abiti così meravigliosamente femminili e sensuali sono stati in grado di suscitare immediatamente il mio interesse e allora provo un misto di ammirazione e di invidia per tutte le cose che lei può indossare alla luce del giorno e che per me invece sono precluse. L’estate è finita mentre i collant sono ritornati assieme al desiderio di poterli finalmente  indossare di nuovo.”






venerdì 4 ottobre 2013

"La strana voglia"



Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

“Fin da ragazzino ho avuto una passione per gli abiti femminili. Mi piaceva guardarli, toccarli sentirmeli addosso. C'erano periodi in cui non potevo farne a meno e periodi in cui il desiderio sembrava essere scomparso. Però prima o questo strano desiderio ricompariva e allora  provavo ogni cosa che mi capitava, cose di mia madre, di mia zia o di mia sorella. Una volta mi sono eccitato moltissimo ad indossare la biancheria intima di un'amica di mia madre che era ospite a casa nostra per qualche giorno. Aveva una biancheria molto sexy e  fu la prima volta che indossai un corpetto ricamato con reggicalze. A 19 anni la voglia di avere della biancheria  da donna solo per me  mi spinse a superare le mie paure e rischiare i primi acquisti  nei centri commerciali superando ogni imbarazzo iniziale . A casa avevo ricavato un nascondiglio dove custodivo gelosamente la mia collezione di lingerie , collezione che con il tempo si faceva sempre più ricca e preziosa. In certi periodi il desiderio di indossare tutte quelle cose raffinate e seducenti diventava così forte da risultare irresistibile. Era come una febbre che mi assaliva  e che mi faceva stare male come una malatti. Io l’avevo  chiamata femminite e  per farla scomparire l’unica soluzione era quella di superare le mie paure di essere scoperto  e di assecondare quel desiderio di travestirmi da donna. Nella fase di femminile acuta sentivo i bisogno di indossare i collant e le mutandine di pizzo anche per andare a scuola . Nessuno si è mai accorto di nulla ed era piacevole la sensazione di indossare quelle cose così sexy all’insaputa di tutti. Era il piacere mentale di fare qualcosa di proibito, di segreto, qualcosa di scandaloso ma allo stesso tempo era anche un  piacere  fisico che si manifestava al tatto con  il fruscio del naylon sulla pelle depilata o il piacere di sentire il tessuto ricamato delle mutandine che si insinuava in mezzo ai solchi del mio sedere. Più il rischio aumentava e più la cosa diventava eccitante . In quei momenti era come se non avessi più la reale percezione del pericolo anche se razionalmente ero consapevole che questo prima o poi  mi avrebbe creato dei problemi. Eppure non sapevo rinunciare a tutti quei simboli eccitanti della femminilità che riuscivano a soggiogarmi ogni volta  che era proprio una donna ad indossarli . Di fronte a quelle donne femminili che ostentavano quelle armi di seduzioni così  affascinanti mi comportavo come tutti gli altri uomini e ne ero profondamente attratto. Rispetto agli altri uomini però io sentivo anche il desiderio e la curiosità di sperimentare su me stesso quelle stesse cose e quando mi guardavo allo specchio, dopo essermi truccato e vestito, provavo una sorta di piacere appagante,  un benessere indefinito, una sensazione gradevole ed una certa euforia. Sensazioni  molto simili a quelle che provavo stando in compagnia di un’attraente ragazza. Amavo vedere su me stesso  le stesse cose che desideravo vedere  indossate dalle donne e davanti allo specchio era come se io mi divertissi a farglele indossare.”

martedì 1 ottobre 2013

"Enfemme di fronte a lei"


Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

“Per quasi vent' anni ho custodito dentro di me un segreto mai rivelato a nessuno. Sono un uomo eterosessuale ma credo che dentro di me ci sia una piccola parte femminile che ogni tanto reclama il proprio diritto di esistere e di farsi vedere. Io non provo nessuna attrazione nel confronti degli uomini e amo così tanto le donne e tutto ciò che è femminile da sentirmi  irresistibilmente attratto dal loro mondo raffinato e seducente. Mi piace indossare della biancheria intima femminile, dei collant, una gonna, magari una parrucca e poi truccarmi con cura . Tutto questo non lo faccio per sopperire ad un  bisogno sessuale perverso ma solo per manifestare quella femminilità che tanto ammiro nelle donne. All’inizio pensavo fosse solo un’attrazione per gli indumenti femminili ma  poi è  diventato anche un modo per compensare  la mancanza di femminilità che non riscontravo nelle ragazze che frequentavo Quando ero solo in casa frugavo nell’armadio di mia sorella più grande e prendevo tutto il necessario, biancheria intima, collant e gonne e mi vestivo lasciandomi avvolgere da quelle intense emozioni che erano indelebili almeno quanto il senso di colpa che provavo. Sapevo che quella parte femminile, della quale avrei fatto volentieri a meno, era dentro di me  ed ogni tanto aveva  bisogno di poter uscire. Sapevo di dover trovare una soluzione perché intuivo  che questa passione  mi avrebbe distrutto la vita. Per un lungo periodo ho continuato a tenermi  tutto dentro finchè un giorno decisi  che non potevo continuare a mentire e che avrei dovuto raccontare il segreto a mia moglie anche se questo probabilmente avrebbe significato la fine della nostra storia. Lei rimase sconvolta dalla mia rivelazione ma poi  ebbe una reazione che non mi sarei mai aspettato. Aveva capito subito che per me doveva essere una cosa importante e invece di arrabbiarsi o di farmi sentire in colpa  aveva accettato la cosa assecondando il mio desiderio e diventando mia complice. La prima volta che mi feci vedere da lei “enfemme“ rimase sorpresa  dalla disinvoltura con cui  mi sapevo muovere indossando la sua gonna con i tacchi a spillo e quel giorno mi fece provare tutti i suoi vestiti più belli. Quasi magicamente  tra noi si era creato un rapporto di straordinaria  complicità e sentivo che quel gioco trasgressivo e intrigante  era diventato il nostro intimo segreto, un segreto che ci univa in maniera indissolubile.”