lunedì 31 dicembre 2012

"Come per magia"



Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT

Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

"Forse mi attraeva proprio il fascino irresistibile delle cose proibite e inconfessabili che principalmente derivava dall’obbligo di  doverle fare di nascosto. Il fatto di dover  occultare  a tutti alcune parti  importanti della mia vita era un modo per crearmi degli spazi personali che mi rendevano meno convenzionale e conforme a tutti gli altri. Chi mi osservava di giorno vedeva in me solo un giovane e disinvolto manager in giacca e cravatta e non poteva certo sospettare che poche ore dopo, con il trucco accurato, il vestito elegante ed i tacchi alti, potevo apparire come una splendida bionda irresistibilmente sexy.  La sensazione di poterla fare agli altri, di mostrare solo una parte di me, di avere qualcosa in più di quel che si vede rappresentava una valvola di sfogo per lasciare correre la mia fantasia. Era però anche un modo sicuro per complicarsi la vita perché il fascino irresistibile della trasgressione poteva funzionare solo se rimaneva segreto."


Libro in formato cartaceo su YOUCANPRINT

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domenica 30 dicembre 2012

"Il piacere della trasgressione"








Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

“Mi guardavo allo specchio con lo stesso interesse e ammirazione con cui normalmente osservavo una bella ragazza e non potevo fare a meno di ammetterlo: ero bellissima! Mi accorsi che per la prima volta stavo pensando di me al femminile ed era una sensazione indescrivibile ed appagante perché mentre mi osservavo “enfemme” mi sentivo anche piacevolmente credibile, bella, desiderabile. Mi sorpresi a pensare quanto  sarebbe stato emozionante  poter uscire vestito così all’aperto ed invece  mi limitai solo a camminare per ogni stanza di quell’appartamento con il piacere intimo e profondo  di poter sentire il fruscio della gonna aderente sulle calze di nylon  mentre mi muovevo lentamente nel silenzio più assoluto. Ogni volta tornavo a sedermi sul divano divertendomi ad accavallare le gambe come fanno le donne per poi ritornare a guardarmi di fronte allo specchio intero cercando di apparire più bella che mai. Quella che vedevo riflessa era proprio una donna, anzi era  una bellissima donna, affascinante e seducente e con un’aria intrigante e provocante. Con il reggiseno imbottito la mia figura era diventata  sensuale  e quando con la mano provai ad accarezzarmi seguendo le piacevoli curve del mio corpo, riaffiorarono  quei brividi di eccitazione che  già avevo avuto modo di conoscere. Avrei voluto poter possedere quella donna ed allo stesso tempo sentivo che quella donna  voleva essere posseduta da me. Avrei desiderato sentire la mia pelle avvolta dalle calze di nylon  essere accarezzata, sentire che una mano potesse risalire  sensualmente dalle ginocchia fin sotto la mia gonna  e ancora più su. Ero profondamente turbato e nella mente in  subbuglio si affacciavano mille pensieri rimbalzando dentro di me come palline di flipper impazzite.”





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sabato 29 dicembre 2012

"Feticismo di travestimento"






Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib


“Nei giorni seguenti cercai di scacciare il pensiero di ciò che era accaduto  ed allontanai con forza il desiderio di riprovare quelle straordinarie emozioni. Non sapevo perché sentissi questo irrefrenabile impulso ma dovevo ammettere che, nonostante lo desiderassi, non riuscivo a sentirmi pentito. In realtà lo avrei rifatto anche subito e credo che  già allora inconsciamente nacque l’esigenza  di poter disporre di un mio nascondiglio segreto dove poter collezionare un po' alla volta i vestiti da donna che avrei desiderato acquistare. Cercai qualche informazione nell’enciclopedia medica di casa e così finalmente scoprii, sotto la voce “ disturbi sessuali”, l’esistenza di termini misteriosi e sconosciuti quali “travestito” e “feticismo di travestimento”. Il libro riportava  esattamente:

 “Con il termine feticismo di travestimento si intende il raggiungimento dell'eccitamento sessuale solo e soltanto attraverso pratiche erotiche fondate sull'indossare abbigliamento del sesso opposto. Tale disturbo è presente solo nei maschi eterosessuali.Generalmente il feticista di travestimento va alla ricerca dell'eccitamento sessuale attraverso il mettersi abiti, biancheria ed accessori femminili, masturbandosi poi con le fantasie di essere sia maschio che femmina. Per quanto detto la sfera sessuale può essere attivata solo attraverso l'indossare abiti femminili.Alcuni individui si travestono solo in modo parziale, per esempio mettendo delle mutandine e reggiseni femminili sotto degli abiti maschili. Altri ancora possono arrivare a collezionare gli abiti femminili con i quali si vestono. La comparsa del feticismo di travestimento si può collocare solitamente nell'adolescenza e tale parafilia può con il tempo aumentare di frequenza ed intensità andando spesso incontro alla cronicizzazione.”
Mi ero rispecchiato perfettamente in ogni singola parola di quella definizione ed ora avevo almeno  la magra consolazione  di sapere la verità. Ero un travestito!“




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venerdì 28 dicembre 2012

"L'immaginario erotico femminile"



Tratto dal libro di Stella Borghesi 

IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

Nelle donne l’immaginario erotico  nasce da una seduttività estremamente intima che attrae, accarezza e seduce  senza mai svelarsi. Nel gioco dell'immaginazione  contano molto il tono della voce, l’ambientazione e l’atmosfera giusta che permettono alla donna di lasciarsi andare fino a poter manifestare completamente il proprio narcisismo. Ai suoi occhi l’uomo le appare talmente innamorato e soggiogato dalla sua bellezza  da renderla disponibile a correre qualsiasi rischio pur di soddisfare tutti i desideri  della persona tanto amata e desiderata. L’uomo più fortemente sognato è quindi quello che la desidera più intensamente e di cui esse si sentono padrone grazie all’irresistibile potere seduttivo che riescono ad esercitare su di lui. L’immaginario erotico si sviluppa sempre grazie alla costruzione di articolate fantasie che hanno quale principale obiettivo l'eccitazione sessuale. Diversamente dai sogni, le fantasie erotiche sono  sviluppate coscientemente ed  in stato di veglia, magari durante l’atto sessuale. E’ una cosa del tutto normale ed in genere  le persone che hanno un immaginario erotico molto ricco vivono relazioni felici e di lunga durata. Questo è  dovuto  al  fatto che la mente riesce in questo modo ad esplorare quei territori che non si desidera far conoscere al proprio corpo. Le fantasie sessuali rappresentano  l’afrodisiaco  naturale  più efficace al mondo e possono migliorare la qualità e l’intensità del rapporto perché potenziano la risposta erotica sia sul versante psicologico che su quello fisiologico. Dare spazio all’immaginario erotico significa dunque poter modificare ciò che c’è e immaginare ciò che non c’è, consentendo di esplorare, in forma innocua e sicura, le proprie sensazioni, pulsioni e desideri. 
 Le fantasie possono spaziare in ogni direzione ed ogni individuo ha il suo "giardino segreto" al quale poter attingere per stimolare la propria vita sessuale.





giovedì 27 dicembre 2012

"Travestiti e transessuali"




Tratto dal libro di Stella Borghesi 
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

Il travestitismo maschile viene percepito all’esterno come la caricatura di una donna oppure, molto peggio, come la manifestazione di una  perversione. Purtroppo questo è il sentire ed il vissuto comune della maggior parte delle persone sull'argomento. Per tutti (o per quasi tutti) valgono  le seguenti equazioni:
Uomo vestito da donna = travestito
Travestito = transessuale
Transessuale = omosessuale
Da questi luoghi comuni deriva l’assoluta convinzione che ogni uomo vestito da donna sia per forza un omosessuale. Non si deve però assolutamente confondere il travestimento  fine  a  sè  stesso  tipico  dei  crossdresser (ciòè travestiti per il proprio piacere personale) con il vestirsi da donna dei transessuali (che siano operati o meno non ha importanza). Non si ricorderà infatti mai abbastanza che la maggioranza delle persone ancora oggi accomuna erroneamente nella stessa classificazione di omosessuali sia i travestiti che i transessuali, come se fossero un’unica categoria di persone e avessero le stesse aspirazioni in termini di genere e di  desideri sessuali. Non c’è nulla di più sbagliato! La grande differenza che contraddistingue i transessuali dai travestiti, consiste nel fatto che i transessuali fanno la loro scelta coraggiosa di farsi vedere al mondo per come sono, cioè  come  donne intrappolate dentro corpi di uomini  e portano questa  loro condizione  con fiera determinazione e senza paure di essere  emarginate e derise. Si vestono ogni giorno per come si sentono, cioè donne, con l’ambizione di essere accettate  dal mondo proprio come donne. I travestiti invece  non li  si può riconoscere  perché di giorno sono uomini normali che si vestono da uomini e conducono vite apparentemente irreprensibili ed insospettabili. Essi però custodiscono il loro piccolo grande segreto  ed in genere  vivono tutta la loro vita con la paura di essere prima o poi scoperti. A volte sentono così forte il desiderio di confessare  questo loro segreto che inconsapevolmente lasciano delle tracce e degli indizi con la speranza che finalmente la moglie o la fidanzata  lo possano scoprire. 


mercoledì 26 dicembre 2012

"I sensi di colpa"




Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT

Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

“I sensi di colpa mi accompagnavano da sempre. Andavano e venivano con cadenza regolare infrangendosi sulla mia coscienza come quelle onde del mare che a volte ispirano tranquillità ed altre volte invece appaiono minacciose come un mare in tempesta. Non potevo farci niente. Non ero stato io ad aver scelto di essere così e certamente avrei preferito una vita meno spericolata, una vita  comoda e tranquilla, una vita  dove potermi  riconoscere nei canoni di quella  normalità  molto più facili da gestire. Dovevo però accettare il mio modo di essere come un dato di fatto, cercando solo il modo di non soffrire e soprattutto di non far soffrire chi amavo. Avevo bisogno di mantenere in vita un delicato equilibrio, un compromesso accettabile tra ciò  che desideravo e ciò che dovevo reprimere,  e per far questo dovevo stipulare  un tacito patto di non belligeranza tra due anime agitate che risiedevano nello stesso corpo. Questi desideri nascosti mi appartenevano  e sentivo che  fluttuavano  dentro di me assieme  alla mia vita stessa, come parti inseparabili e inscindibili. Il desiderio  di vestirmi da donna poteva aumentare di intensità e di frequenza oppure poteva diminuire nel tempo fino quasi a scomparire. A volte apparire “enfemme” di fronte allo specchio era gratificante solo perché risvegliava i miei sensi e l’eccitazione che ne scaturiva comportava una carica erotica così intensa che poteva dissolversi solo con l’abbandono all’autoerotismo. A volte invece  questa carica erotica era solo un sottofondo al piacere psicologico e mentale.”



Libro in formato cartaceo su YOUCANPRINT

Libro in formato cartaceo e digitale su LULU.COM

lunedì 24 dicembre 2012

"L'attrazione per i collant"





Tratto dal libro di Stella Borghesi
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

Tra tutti gli indumenti femminili  i collant e le calze di nylon sono da sempre sinonimo di seduzione, fascino e attrazione irresistibile. E’ un indumento quasi magico, leggero e trasparente, impalpabile e avvolgente, così piacevole al tatto che spesso viene percepito come fosse una  lieve e delicata  carezza  sulla pelle.  I collant esaltano il fascino e la bellezza delle gambe perché le avvolgono come una delicata seconda pelle esaltandone le forme  ed evocando  i desideri e le  fantasie  sessuali degli  uomini. Sono accessori estremamente femminili che non possono mancare nel guardaroba di ogni donna proprio perché rappresentano la sintesi della raffinatezza e della sensualità. Per gli stessi motivi diventano un’indumento irrinunciabile  anche per tutti i travestiti e transessuali  che non si sognerebbero mai, per nessuna ragione, di poterne fare a meno.


domenica 23 dicembre 2012

"I simboli della femminilità"



Tratto dal libro di Stella Borghesi 

IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

La vita di una donna è spesso diversa da come gli uomini la immaginano e le donne  si sentono donne femminili anche in assenza  dei simboli esteriori  della femminilità stessa. Gli uomini invece immaginano sempre una femminilità fatta più di simboli che di cose reali e l'idea di donna evocata dal rumore di un tacco alto o dal fruscio di una calza, scatena riflessi che rendono sessualmente appetibili anche quelle donne che vestite normalmente non sarebbero degnate di uno sguardo. Questi riflessi  valgono  anche, se non di più,  quando  è un uomo vestito da donna ad attirare l’attenzione  camminando sui tacchi alti  e facendo ondeggiare la sua  gonna sulle sue calze nere velate  e avvolgenti. Basta un po' di trucco sul viso e sulle unghie, basta una parrucca bionda  con posa ed abbigliamento adeguato, basta solo questo perché un uomo, da una certa distanza almeno, possa essere percepito  al femminile e destare molto interesse. Ogni travestito, in fondo, non fa altro che "mettere in scena" il suo ideale femminile, la donna come la immagina e sotto sotto come la vorrebbe.


sabato 22 dicembre 2012

"I confini e le sfumature..."
































Tratto dal libro:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com


In tutte le cose del mondo i confini non sono mai netti  ma assumono diverse sfumature. Allo stesso modo  non esistono termini perentori per definire  la maschilità e la femminilità in senso assoluto ma si può dire invece che esistono tanti maschi e tante femmine quanti sono gli esseri umani.
Indubbiamente tutto ciò che riguarda la sessualità appartiene ad  una delle sfere più  personali e private di un individuo. Ognuno di noi è una persona  con preferenze e fantasie sessuali  radicate fin dall’adolescenza e che talvolta possono persino scandalizzare gli altri, ma che fanno comunque parte del normale funzionamento sessuale. Il travestitismo, come tutte le diversità della sfera sessuale, esiste da sempre e da sempre una piccola minoranza di uomini  hanno amato, e continuano ad amare, la pratica di indossare abiti femminili pur rimanendo a tutti gli effetti uomini. Spesso molti confondono il travestito con il transessuale  per il semplice fatto che appaiono  entrambi come uomini vestiti da donna. In  realtà  le motivazioni sono tra loro completamente diverse: il transessuale inizia a vestirsi da donna  perché si sente  intimamente donna e come tale continuerà a vivere tutta la sua vita a prescindere dalla decisione di diventarlo chirurgicamente. Per il travestito invece la motivazione nasce solo dall’eccitazione che egli prova nell’indossare occasionalmente  e solo per un breve periodo di tempo degli abiti femminili. E’ un gioco, solo un gioco eccitante  mentre invece per il transessuale è una scelta di vita, una scelta definitiva. 


In vendita nella versione digitale nel formato epub, mobi e pdf

In vendita in formato pdf e cartaceo










venerdì 21 dicembre 2012

"Confessioni di un travestito"





Tratto dal libro di Stella Borghesi 

IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com e da streetlib

"Fin da ragazzino sentivo un’enorme attrazione per la femminilità delle donne, soprattutto per i loro abiti più maliziosi che mostravano il necessario e nascondevano il desiderabile. Le linee sinuose e dolci dei loro corpi,  fatte di luci e di ombre misteriose così perfette nella loro imperfezione, mi apparivano talmente sensuali da riuscire  a soggiogarmi inesorabilmente. Questa attrazione irresistibile per la sensualità femminile non si fermava però solo alla semplice ammirazione e provavo l’impulso di vederla  riflessa su me stesso perché volevo in qualche modo poter condividere le stesse emozioni che le donne provano quando indossano un paio di collant, quando indossano una minigonna oppure semplicemente quando  camminano con un paio di scarpe con i tacchi alti.  Io volevo semplicemente sapere “l’effetto che fa". Sono sempre stato curioso e la curiosità mi portava a voler provare tutte quelle cose che agli uomini erano precluse da sempre fin dalla nascita e questa proibizione la percepivo come una mancanza,  come un qualcosa di prezioso e affascinante che mi veniva ingiustamente sottratto. Volevo semplicemente sapere cosa provano le donne quando si vestono da donna e per sapere l’unica maniera che mi appariva percorribile  era quella di provare.   Per un lungo e tormentato periodo immaginavo di  potermi  trasformare  in una donna   a mio piacimento come se potessi disporre di una bacchetta magica, e poi desideravo potermi ammirare e sfiorare allo specchio per provare su di me lo stesso desiderio che provano le donne quando vengono accarezzate. Era un desiderio razionalmente difficile da spiegare  ma più cercavo di reprimerlo e più ritornava a galla...."


giovedì 20 dicembre 2012

"La modella più bella del momento è un uomo..."



Tratto dal libro di Stella Borghesi:

IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI

Pubblicato da lulu.com


E' una modella e indossatrice straordinariamente affascinante  che in brevissimo tempo è diventata una celebrità richiesta da ogni casa di moda. Quest'angelica ragazza  dai lunghi capelli biondi a dal fisico longilineo in realtà è un ragazzo che si diverte a sfilare con naturale disinvoltura sia con gli abiti maschili che con quelli femminili. Si chiama Andrej Pejic, non è gay e non si è mai sottoposto ad interventi di chirurgia plastica per modificare il suo aspetto. Iniziò a  sperimentare il suo  lato femminile come fosse un gioco, in maniera  personale e senza la volontà di attirare l’attenzione. La prima volta che fu truccato da donna per lui fu una rivelazione ed in breve si ritrovò a provare tutti gli abiti delle modelle scoprendo quanto femminile ed aggraziata apparisse la sua figura. Da allora l’accentuazione dei tratti femminili attraverso l’uso sapiente del trucco lo ha portato in breve ad assumere con estrema naturalezza la posa ed il portamento di una vera modella al punto che Jean Paul Gaultier l'ha voluto addirittura per sfilare in abito da sposa, a dimostrazione di quanto nella moda prevalga ancora lo stereotipo femminile di assoluta magrezza ed assenza di curve.  Adesso rappresenta per tutti un esempio di eleganza, fascino, femminilità e seduzione, ricercato da tutti i grandi nomi della moda che vedono in lui la sintesi della bellezza e dell’ambiguità, quasi una magica simbiosi tra i due sessi. In un certo senso Andrej Pejic riflette perfettamente la cultura dei nostri tempi, dove tutto è messo in discussione e  dove i confini non sono più definiti ed invalicabili come un tempo e tutto si confonde, si assottiglia e si sfuma, persino la sessualità. Ogni mattina lui può scegliere se vestirsi da uomo o da donna, se indossare la gonna con i tacchi alti oppure i jeans con le scarpe da tennis. Proprio come fanno le donne...







 

mercoledì 19 dicembre 2012

"Se a lui piace travestirsi da donna"



Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT

Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

Fin da quando era adolescente Andrea  aveva sentito un’irrefrenabile desiderio di vestirsi da donna. Lo aveva fatto in segreto già prima di essere sposato e quest’impulso ricompariva ancora adesso non appena ne aveva l’occasione. Amava  veramente Stella e non l’aveva mai tradita eppure  era così soggiogato dalla bellezza femminile da voler provare sulla propria pelle le stesse sensazioni  che le donne dovevano provare camminando sui tacchi a spillo con la  gonna ed i collant. Quel desiderio irresistibile dopo tre anni di matrimonio riemergeva adesso  più forte che mai  assieme al  bisogno disperato di poter confidare tutto a sua moglie. Ma come avrebbe reagito Stella alla sua confessione? Di certo non lo avrebbe mai accettato e lui l’amava troppo per poter rischiare di perderla. Lei però aveva cominciato a sospettare qualcosa e si era pericolosamente avvicinata a quel segreto inconfessabile  così difficile da confidare e sempre più difficile da custodire. 








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