giovedì 31 gennaio 2013

"Quando lei scopre che piace anche a lui"


Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

L’attrazione irresistibile verso il sesso anale deriva molto spesso  proprio perché esso appare un piacere misterioso, proibito e quasi perverso. Contariamente a quello che molti pensano, la penetrazione anale diventa una fonte di intenso  piacere soprattutto nel corpo maschile e la  donna  può verificarlo facilmente fecendo pressione  delicatamente con il suo  dito femminile  proprio in quel punto :  si accorgerà immediatamente  che il buco dell'ano maschile è molto sensibile al suo tocco  e reagisce all’istante  regalando a lui  una sensazione viscerale, nuova e così intensa che a volte lo può portare rapidamente all’orgasmo. Per lei sarà una specie di rivelazione e avrà la consapevolezza di quanto sia sensibile questa parte del suo corpo e di quanto risultino straordinariamente  piacevoli  anche per lui queste nuove travolgenti sensazioni. Il fatto di poter condividere assieme questa intima complicità pemette in genere ad entrambi di lasciarsi andare senza imbarazzi e senza pudori liberando i propri desideri più segreti senza freni inibitori.
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mercoledì 30 gennaio 2013

"Quel pensiero stuzzicava la mia fantasia..."







Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

"Quel pensiero si era insinuato dentro di me il giorno in cui mi ero lasciata andare e lo avevo incoraggiato ad esplorare più sfacciatamente quel territorio così affascinante e proibito che iniziava tra i solchi levigati e sensuali del mio fondo schiena. Lui mi aveva sfiorato delicatamente solo con le labbra e mentre mi baciava dolcemente potevo percepire il suo desiderio dal calore della sua bocca  , dal modo in cui socchiudeva le sue labbra e dai sospiri sempre più rapidi per l’emozione . In quel preciso istante  mi ero sentita pronta  e rilassata per lasciarlo  fare  superando la mia innata timidezza e la residua resistenza psicologica. Avevo inarcato i glutei nel momento in cui la sua lingua si avventurava nei punti più delicati e sensibili e tutta la mia pelle si era increspata di piccoli brividi . Lui si era accorto della mia improvvisa disponibilità  fisica ed emotiva e sapeva che ero pronta a lasciarmi esplorare proprio là, in quelle zone erotiche che aveva sempre considerato precluse e inviolabili. Ogni volta che le sue dita si soffermavano  un po’ più a lungo nei pressi di quel piccolo forellino rosa  io iniziavo a gemere e con le labbra socchiuse trattenevo il respiro in trepida  attesa  mentre sentivo crescere il mio desiderio. Percepì tra le sue dita gli umori bagnati che scendevano proprio nel solco vellutato tra le mie natiche e solo allora abbandonò ogni esitazione spingendo il suo dito medio fino a vincere ogni mia resistenza. Quel dito era scivolato velocemente al mio interno con sorprendente facilità provocandomi sensazioni  completamente inattese, così intense  e travolgenti che non provai nemmeno a nascondere il piacere che mi travolgeva. In pochi istanti mi abituai a quella presenza  e potevo percepire la tensione muscolare che allentava  e poi si rilassava  progressivamente . Il suo dito si muoveva  al mio interno molto più facilmente e mi abbandonai a quel piacere  così nuovo  e viscerale muovendo il mio corpo per assecondare  il suo ritmo . Quando inserì il secondo dito  cominciai a gemere ed ansimare ad alta voce . Ero stordita e sconvolta da ciò che provavo mentre lui continuava a  baciarmi in mezzo alle gambe sollecitando meravigliosamente  il mio sesso con la sua lingua. In pochi attimi quelle meravigliose sensazioni attraversarono il mio corpo come una scossa elettrica facendolo fremere di piacere nel momento in cui gli spasmi dell’orgasmo si fecero incontrollabili. Lo abbracciai forte  avvinghiandomi stretta al suo corpo, ancora ansimando e tremando, stordita e confusa da ciò che avevo provato in quegli attimi meravigliosi. Nei giorni seguenti ritornai con il pensiero a quei momenti di piacere sublime e un pò alla volta  cominciai a fantasticare su cosa avrei potuto provare se lui fosse entrato dentro di me  con il suo sesso duro e caldo anziché solo con il suo dito. Da allora quelle carezze così intime e particolari  erano diventate una parte essenziale dei nostri preliminari perché  riuscivano a coinvolgermi più di ogni altra cosa, forse solo perché queste erano normalmente considerate pratiche proibite se non addirittura perverse o depravate . Nel tempo gli avevo fatto capire senza mezze misure che quelle carezze anali mi piacevano e mi eccitavano così intensamente da farmi desiderare di essere posseduta dietro. Non lo avevo ancora mai fatto  ma quel pensiero continuava a stuzzicare la mia fantasia …"

  
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martedì 29 gennaio 2013

"L'ultimo tabù"



Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

Se ne parla tanto, se ne fa un po’ meno, ma al giorno d'oggi il sesso anale non costituisce più  un’ inviolabile  tabù visto che oltre il 25% delle donne ammette di averlo provato almeno una volta . In realtà è facile pensare che queste percentuali siano di gran lunga superiori  perchè ancora oggi molte persone continuano ad apparire imbarazzate e reticenti nell’affrontare questo argomento. Le donne in genere non amano  raccontarlo in giro per timore di essere giudicate male perché per consuetudini e luoghi comuni il sesso anale è considerato una specie di perversione riservata solo alle alle prostitute ed gli omosessuali. Similmente gli uomini temono  che questo  tipo di rapporto venga associato in qualche modo all’idea di omosessualità e questa convinzione nasce dal fatto che per tutte le coppie omosessuali il rapporto intimo completo prevede una penetrazione anale in cui i ruoli divengono implicitamente definiti.   Colui che nella coppia viene posseduto assume infatti sempre il ruolo femminile e passivo  rispetto a colui che invece recita il ruolo attivo e virile di maschio dominante. La realtà però non può essere così rigidamente classificata ed in genere in tutte le coppie gay il ruolo attivo e passivo è molto interscambiabile. Il sesso anale in realtà è una pratica sessuale molto diffusa anche e soprattutto tra le persone sposate eterosessuali ed il fatto che  un uomo desideri possedere la sua donna nel suo lato “B” non deve far nascere sospetti su una sua possibile omosessualità latente. E’ infatti perfettamente plausibile che un uomo prima o poi voglia soddisfare questa sua innata curiosità con la propria donna e che possa considerarla come una pratica normale e gratificante della propria vita sessuale. In questi desideri non c’è mai una regola : alcune  persone amano il sesso anale, altre lo destestano, altre ancora ne sono attratte ma ancora non l'hanno mai osato chiederlo per mancanza della necessaria confidenza, fiducia e complicità con la propria partner. 


lunedì 28 gennaio 2013

"Un piacere sottile"





Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT

Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

“E’ un piacere sottile, intimo e profondo che mi pervade completamente  quando mi travesto da donna. Improvvisamente tutto cambia e il mio abituale mondo maschile scompare per lasciar spazio a quello femminile. Come per magia divento una donna, una donna a cui  piace sentirsi osservata e desiderata da un uomo. Mi piace sentire la brezza della sera che solleva la mia gonna leggera , il rumore dei passi mentre cammino sui tacchi alti , il fruscio delle calze mentre accavallo le gambe... mi piace camminare d'inverno per le strade deserte e osservare gli sguardi di ammirazione degli uomini che incrocio furtivamente. Sono irresistibilmente attratto da tutte quelle situazioni intriganti che mi fanno sentire piacevolmente attraente. Un tardo pomeriggio di fine settembre mi ero vestito da donna e per la prima volta provai ad uscire  da solo su un lungomare quasi deserto. Fino a quel momento al massimo mi ero avventurato solo in strade deserte a notte fonda ma adesso mi ero spinto ben oltre. L’estate era oramai finita e c’erano pochissime persone. Il sole stava tramontando e mentre si era alzato un vento insistente iniziavano a scendere le prime gocce di pioggia. Aprii frettolosamente  l’ombrello e mi accorsi che dovevo tenerlo con entrambe le mani per non farlo volare via. Così facendo non potevo però trattenere la mia gonna a balze leggerissime che si alzava nel vento lasciando a tratti intravvedere  il mio completino intimo fatto di mutandine di seta nere con reggicalze e calze velate. Percorsi così tutta la passeggiata a mare ed infine tornai indietro  verso  la macchina sentendo  il vento sulle gambe nude protette solo dalle leggerissime calze di nylon . Era una sensazione inebriante perché il vento che mi scompigliava i lunghi capelli biondi della parrucca nascondeva i lineamenti del mio volto. Non avendo paura di essere scambiato per un travestito mi sentivo finalmente  a mio agio e camminavo sui tacchi alti con una naturalezza incredibile. Agli occhi delle persone che incontravo dovevo apparire estremamente sexy perché  sentivo gli apprezzamenti alle mie spalle ed i fischi di ammirazione di tutti i ragazzi che incontravo. Mi piaceva sentirmi desiderata, mi piaceva la consapevolezza di suscitare ammirazione e desiderio  in quei ragazzi, mi lusingava sentirmi al centro del loro interesse  ma allo stesso tempo  io non cercavo facili approcci o avventure di questo genere perché per me era già straordinariamente gratificante ed appagante ciò che provavo  in quei momenti, quel  sottile  e indescrivibile piacere intimo a cui non sapevo rinunciare.”





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sabato 26 gennaio 2013

"inebrianti escursioni nel mondo femminile"




Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT

Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib


“Nei primi tempi mi ritagliavo lo spazio ed il tempo  necessario per poter dare libero sfogo al mio desiderio di vestirmi e di truccarmi da donna ma una volta conclusa la mia interpretazione “enfemme” ritornavo velocemente nella parte maschile dell’uomo sposato e maschio insospettabile. Ogni indizio veniva accuratamente cancellato e non rimaneva traccia visibile della mia interpretazione “enfemme”. Quello che accadeva quando mi vestivo da donna era circoscritto  in un ritaglio di tempo di un paio d’ore al massimo. Immaginavo la mia vita come si trattasse di un film  girato perfettamente bene, con la sola esclusione di quei pochi fotogrammi di pellicola  che venivano giudicati sconvenienti e che  dovevano essere tagliati. Tolta quella piccola parentesi censurata, tutto  il resto andava bene e poteva essere mostrato alla gente senza imbarazzi. La carica erotica associata a quei vestiti così femminili e raffinati  era però potentissima ed era quello il motivo principale che faceva scattare il mio impulso al travestimento. Con il passare del tempo la molla dell’eccitazione sessuale rimaneva sempre valida ma aveva sempre bisogno di stimoli nuovi oppure o di maggiore intensità. C’è stato anche un periodo in cui mi ero convinto che l’esasperata  frequenza e ripetitività delle mia apparizioni “enfemme” mi avrebbero consentito di rendere meno eccezionale l’evento e quindi meno eccitante e desiderabile. Pensavo che potesse funzionare un po’ come per la musica: quando ascoltavo ripetutamente la mia canzone preferita a lungo andare mi piaceva sempre meno finchè ad un certo punto non desideravo più ascoltarla. Il principio della ripetitività  poteva anche essere vero  ma non per questo avevo ottenuto il risultato desiderato perché per compensare la dimuzione dell’eccitazione avevo cominciato a sperimentare aspetti nuovi sempre più audaci e rischiosi e conseguentemente anche più emozionanti ed eccitanti. Sapevo di espormi a dei rischi enormi e quando mi capitava di dover rimanere a casa da solo per alcuni giorni difficilmente ero in grado di rinunciare a quelle situazioni intriganti e trasgressive che normalmente relegavo solo nelle mie fantasie erotiche notturne."



venerdì 25 gennaio 2013

"Le uscite enfemme"


Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

La voglia di trasgredire e la curiosità  di sapere come ci si può sentire a camminare fuori dalle proprie mura domestiche  e  sotto gli occhi di tutti, lo spingerà prima o poi a rischiare  con grande emozione la sua prima  vera uscita “enfemme”. Per lui rappresenterà il culmine della trasgressione, un traguardo che pensava difficile da realizzare e che lo ecciterà in maniera maggiore se  sarà oggetto degli  sguardi   di chi incrocia. Alla prima uscita in genere seguono molte altre in cui  si espone  sempre un pò di più, frequentando strade sempre meno solitarie e con una permanenza sempre maggiore. In queste occasioni può anche succedere che venga fatto oggetto di attenzioni e di “avances”  più o meno garbate  o desiderate. A volte la sua eccitazione è tale che decide di  concedersi  a tali attenzioni per il piacere di sentirsi gratificato dai complimenti. E’ inebriato dalla situazione, le sue resistenze vacillano mentre le insistenze  del corteggiatore si fanno più  esplicite. La sua innata curiosità, dote sempre ben presente in tutti i feticisti da travestimento, a volte lo porta a non dire di no, a voler provare “almeno per una volta” cosa significa essere  corteggiati, sedotti  ed infine (solo per alcuni) anche  posseduti da un uomo. Nei momenti in cui lui si immedesima nel ruolo di donna gli appare quasi naturale che un uomo “la” desideri  e la tentazione di volersi concedere al suo desiderio diventa palpabile. L’eventuale rapporto omosessuale risulta in genere  del tutto occasionale e circoscritto , rappresentando più il desiderio di soddisfare  una curiosità al femminile (cioè cosa prova una donna mentre viene posseduta da un uomo) che un’ attrazione  fisica verso una persona dello stesso sesso.





giovedì 24 gennaio 2013

"Un sogno rivelatore"


Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT

Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

“Il mio desiderio più grande era quello di poter confidare tutto a mia moglie  e di poter  finalmente condividere con lei queste intense emozioni. Una volta sola sono stato molto vicino a confessarle tutto. Quel giorno avevo fatto un sogno erotico che ricalcava i miei desideri più intimi assieme alle mie paure più recondite : lei aveva casualmente scoperto il mio nascondiglio segreto ed aveva capito tutto. Sempre nel sogno  lei  mi chiese, con molta dolcezza,  di vestirmi da donna di fronte a lei, me lo chiedeva come se fosse un favore  e senza attendere la mia risposta iniziò ad avvolgere una calza velata sulla mia caviglia. Poi mi invitò a continuare  da solo mentre lei mi osservava in un silenzio carico di emozione finché non mi ero completamente vestito e truccato da donna e solo quando vide che la mia eccitazione era evidente  mi prese tra le sue braccia  e finimmo sul letto  abbandonandoci alle  carezze più intime e coinvolgenti. Le sue mani sfioravano delicatamente  la mia sottoveste di seta e scivolando impercettibilmente si insinuavano maliziosamente tra le mie gambe risalendo poi sensualmente sulle mie calze velate. Un brivido di piacere percorse la mia pelle per quelle carezze così a lungo desiderate e straordinariamente piacevoli . Il sogno sembrava così vero e le sensazioni così intense che quando lei mi svegliò mi accorsi vergognandomi che le mie mutande   erano bagnate  del mio liquido seminale. Oddio! Avevo avuto un orgasmo spontaneo come non mi capitava più da quando avevo 15 anni. Lei si accorse  della situazione e rendendosi conto che dovevo aver fatto proprio un bel sogno erotico voleva a tutti i costi che glielo raccontassi nei minimi dettagli. Avrei potuto  finalmente  dirle la verità, avrei potuto dirle che l’idea di vestirmi da donna mi eccitava da sempre, che mi piacerebbe poter fare l’amore con lei vestito in maniera sexy e femminile. Invece la solita maledetta paura prese il sopravvento e mentendo spudoratamente le dissi di non ricordare nulla. La bugia però  traspariva nei miei occhi e lei naturalmente la interpretò come una mancanza di confidenza e di complicità, sospettando quasi certamente che avessi sognato qualche mia ex fidanzata oppure una giovane amante. Mi ricordo ancora oggi di quel giorno e di quel sogno, combattuto tra la paura e il desiderio di raccontarle ogni cosa.  Adesso  purtroppo penso sia un po’ tardi per dirle la verità su quel sogno e credo inoltre che, oltre che  rischiare di perderla per sempre, la farei solo soffrire inutilmente.”





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mercoledì 23 gennaio 2013

"Il mio passaggio segreto"





Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT

Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib


“Sapevo che nella vita reale il gioco degli uomini e delle donne era predefinito ed io stavo dalla parte degli uomini solo ed esclusivamente  perché il destino aveva scelto il mio sesso. Io però  non avevo avuto alcuna possibilità di scelta e l’unica cosa che mi era consentita era quella di provare a cambiare le carte in tavola imbrogliando il gioco. Allora potevo sperimentare l’effetto travolgente di quei richiami della seduzione femminile che custodivo così gelosamente nel mio piccolo nascondiglio segreto. Era come se fossi a conoscenza di un passaggio segreto in grado di condurmi in quella parte del mondo così affascinante da cui ero stato escluso. In  meno di mezz’ora ero in grado di passare dal genere maschile a quello femminile e durante quella transizione potevo osservare il mio corpo modificarsi magicamente fino a sovrapporsi all’immagine di quella donna ideale a cui cercavo di assomigliare. Poi mi guardavo davanti allo specchio  e fissavo  stupito e affascinato quella figura un po’ ambigua che sembrava appartenere alla  terra di mezzo, quel territorio indefinito che separa i maschi dalle femmine. Sapevo però che era solo un bel gioco, non certo una scelta di vita."





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martedì 22 gennaio 2013

"Opportunità perdute"














































Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

“Per quanto la considerassi una cosa strana, l’dea di travestirmi ogni tanto da donna non la percepivo affatto come  un problema. Non mi sentivo né malato né “diverso” anche   perché  gli uomini non mi hanno mai attratto. Mi sentivo sicuramente un po’ speciale, questo si, e mi chiedevo se fossi l’unico al mondo con queste fantasie. Anche solo pensare di poter confidare a qualcuno questo mio segreto  era inconcepibile per gli effetti che avrebbe potuto provocare. Il segreto sicuramente sarebbe durato ben  poco ed in breve sarei stato deriso ed emarginato da tutti. Eppoi, a parte questa stranezza, mi consideravo ed ero considerato da tutti una persona normalissima e piacevole. Con la mia ragazza parlavo di tutto perché c’era molta confidenza ed intimità ma nonostante questo non sono mai riuscito a dirle di questo mio aspetto nascosto. Per paura di tradirmi inoltre avevo perduto molte occasioni  speciali  per rivelarle la mia strana passione. Una volta mi aveva addirittura proposto di vestirmi da donna per il carnevale ed io , preso alla sprovvista e istintivamente  sulla difensiva, stupidamente le dissi che mi vergognavo troppo e che sarei stato ridicolo. Che stupido! E dire che aveva anche insistito e si divertiva nel vedermi così imbarazzato  da  diventare tutto rosso…”



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https://stores.streetlib.com/it/stella-borghesi/i-collant-di-mio-marito/


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lunedì 21 gennaio 2013

"Il fascino dell'ambiguità"







































Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT

Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

“Le mie trasformazioni  al femminile all’inizio erano saltuarie e occasionali ma poi divennero più frequenti aggiungendo sempre qualche dettaglio nel vestiario o nel trucco. Tutto questo però allora riguardava la sfera privata ed il travestimento era confinato all’interno  delle quattro mura. La linea di confine, cioè quella  che separa la fantasia dalla realtà, non era mai stata superata  fino al giorno in cui non acquistai  in un negozio di cinesi la mia prima parrucca. Il batticuore mi aveva accompagnato sia prima che dopo l’acquisto, perché non vedevo l’ora di tornare a casa per provarla. Fu una vera e propria rivelazione perché mi stava benissimo. Ero sbalordito, la parrucca riusciva ad addolcire enormemente i miei lineamenti ed ogni volta che mi guardavo allo specchio vedevo davanti a me ciò che desideravo nei miei sogni, cioè l’ideale di  donna che avevo sempre desiderato ed invidiato. Se non mi guardavo troppo da vicino potevo passare davvero per una dolce ragazza e questo mi dava un’esplosione di emozioni contrastanti. Sapevo che adesso cambiava tutto e che  si aprivano nuovi spazi di possibilità  di immaginazione per la mia fantasia. Per la prima volta si affacciò nella mia testa la possibilità reale ed il desiderio di poter uscire dalle quattro mura, di farmi vedere, di sentirmi desiderata. Avevo anche paura, certo, ero confuso e turbato perché  ero  eccitato e preoccupato dalle fantasie che allora si accavallavano nei miei pensieri con una certa insistenza.”





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https://stores.streetlib.com/it/stella-borghesi/i-collant-di-mio-marito/

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