mercoledì 30 gennaio 2013

"Quel pensiero stuzzicava la mia fantasia..."







Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

"Quel pensiero si era insinuato dentro di me il giorno in cui mi ero lasciata andare e lo avevo incoraggiato ad esplorare più sfacciatamente quel territorio così affascinante e proibito che iniziava tra i solchi levigati e sensuali del mio fondo schiena. Lui mi aveva sfiorato delicatamente solo con le labbra e mentre mi baciava dolcemente potevo percepire il suo desiderio dal calore della sua bocca  , dal modo in cui socchiudeva le sue labbra e dai sospiri sempre più rapidi per l’emozione . In quel preciso istante  mi ero sentita pronta  e rilassata per lasciarlo  fare  superando la mia innata timidezza e la residua resistenza psicologica. Avevo inarcato i glutei nel momento in cui la sua lingua si avventurava nei punti più delicati e sensibili e tutta la mia pelle si era increspata di piccoli brividi . Lui si era accorto della mia improvvisa disponibilità  fisica ed emotiva e sapeva che ero pronta a lasciarmi esplorare proprio là, in quelle zone erotiche che aveva sempre considerato precluse e inviolabili. Ogni volta che le sue dita si soffermavano  un po’ più a lungo nei pressi di quel piccolo forellino rosa  io iniziavo a gemere e con le labbra socchiuse trattenevo il respiro in trepida  attesa  mentre sentivo crescere il mio desiderio. Percepì tra le sue dita gli umori bagnati che scendevano proprio nel solco vellutato tra le mie natiche e solo allora abbandonò ogni esitazione spingendo il suo dito medio fino a vincere ogni mia resistenza. Quel dito era scivolato velocemente al mio interno con sorprendente facilità provocandomi sensazioni  completamente inattese, così intense  e travolgenti che non provai nemmeno a nascondere il piacere che mi travolgeva. In pochi istanti mi abituai a quella presenza  e potevo percepire la tensione muscolare che allentava  e poi si rilassava  progressivamente . Il suo dito si muoveva  al mio interno molto più facilmente e mi abbandonai a quel piacere  così nuovo  e viscerale muovendo il mio corpo per assecondare  il suo ritmo . Quando inserì il secondo dito  cominciai a gemere ed ansimare ad alta voce . Ero stordita e sconvolta da ciò che provavo mentre lui continuava a  baciarmi in mezzo alle gambe sollecitando meravigliosamente  il mio sesso con la sua lingua. In pochi attimi quelle meravigliose sensazioni attraversarono il mio corpo come una scossa elettrica facendolo fremere di piacere nel momento in cui gli spasmi dell’orgasmo si fecero incontrollabili. Lo abbracciai forte  avvinghiandomi stretta al suo corpo, ancora ansimando e tremando, stordita e confusa da ciò che avevo provato in quegli attimi meravigliosi. Nei giorni seguenti ritornai con il pensiero a quei momenti di piacere sublime e un pò alla volta  cominciai a fantasticare su cosa avrei potuto provare se lui fosse entrato dentro di me  con il suo sesso duro e caldo anziché solo con il suo dito. Da allora quelle carezze così intime e particolari  erano diventate una parte essenziale dei nostri preliminari perché  riuscivano a coinvolgermi più di ogni altra cosa, forse solo perché queste erano normalmente considerate pratiche proibite se non addirittura perverse o depravate . Nel tempo gli avevo fatto capire senza mezze misure che quelle carezze anali mi piacevano e mi eccitavano così intensamente da farmi desiderare di essere posseduta dietro. Non lo avevo ancora mai fatto  ma quel pensiero continuava a stuzzicare la mia fantasia …"

  
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