Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib
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"Quel
pensiero si era insinuato dentro di me il giorno in cui mi ero lasciata andare
e lo avevo incoraggiato ad esplorare più sfacciatamente quel territorio così
affascinante e proibito che iniziava tra i solchi levigati e sensuali del mio
fondo schiena. Lui mi aveva sfiorato delicatamente solo con le labbra e mentre
mi baciava dolcemente potevo percepire il suo desiderio dal calore della sua
bocca , dal modo in cui socchiudeva le sue labbra e dai sospiri sempre più
rapidi per l’emozione . In quel preciso istante mi ero sentita pronta e
rilassata per lasciarlo fare superando la mia innata timidezza e la
residua resistenza psicologica. Avevo inarcato i glutei nel momento in cui la
sua lingua si avventurava nei punti più delicati e sensibili e tutta la mia
pelle si era increspata di piccoli brividi . Lui si era accorto della mia
improvvisa disponibilità fisica ed emotiva e sapeva che ero pronta a
lasciarmi esplorare proprio là, in quelle zone erotiche che aveva sempre
considerato precluse e inviolabili. Ogni volta che le sue dita si soffermavano un
po’ più a lungo nei pressi di quel piccolo forellino rosa io iniziavo a
gemere e con le labbra socchiuse trattenevo il respiro in trepida attesa mentre
sentivo crescere il mio desiderio. Percepì tra le sue dita gli umori bagnati
che scendevano proprio nel solco vellutato tra le mie natiche e solo allora
abbandonò ogni esitazione spingendo il suo dito medio fino a vincere ogni mia
resistenza. Quel dito era scivolato velocemente al mio interno con sorprendente
facilità provocandomi sensazioni completamente inattese, così intense e
travolgenti che non provai nemmeno a nascondere il piacere che mi travolgeva.
In pochi istanti mi abituai a quella presenza e potevo percepire la
tensione muscolare che allentava e poi si rilassava
progressivamente . Il suo dito si muoveva al mio interno molto più
facilmente e mi abbandonai a quel piacere così nuovo e viscerale
muovendo il mio corpo per assecondare il suo ritmo . Quando inserì il
secondo dito cominciai a gemere ed ansimare ad alta voce . Ero stordita e
sconvolta da ciò che provavo mentre lui continuava a baciarmi in mezzo
alle gambe sollecitando meravigliosamente il mio sesso con la sua lingua.
In pochi attimi quelle meravigliose sensazioni attraversarono il mio corpo come
una scossa elettrica facendolo fremere di piacere nel momento in cui gli spasmi
dell’orgasmo si fecero incontrollabili. Lo abbracciai forte avvinghiandomi
stretta al suo corpo, ancora ansimando e tremando, stordita e confusa da ciò
che avevo provato in quegli attimi meravigliosi. Nei giorni seguenti ritornai
con il pensiero a quei momenti di piacere sublime e un pò alla volta cominciai
a fantasticare su cosa avrei potuto provare se lui fosse entrato dentro di me con
il suo sesso duro e caldo anziché solo con il suo dito. Da allora quelle
carezze così intime e particolari erano diventate una parte essenziale
dei nostri preliminari perché riuscivano a coinvolgermi più di ogni altra
cosa, forse solo perché queste erano normalmente considerate pratiche proibite
se non addirittura perverse o depravate . Nel tempo gli avevo fatto capire
senza mezze misure che quelle carezze anali mi piacevano e mi eccitavano così
intensamente da farmi desiderare di essere posseduta dietro. Non lo avevo
ancora mai fatto ma quel pensiero continuava a stuzzicare la mia fantasia
…"
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