venerdì 4 gennaio 2013

"Emozioni e turbamenti"






Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib


Quella di superare i limiti precedenti  per me era diventata quasi una regola e più il rischio aumentava e più ne ero attratto. Sapevo che ogni cosa che aggiungevo alla mia vestizione aumentava anche il rischio di essere scoperto. Avevo calcolato esattamente il tempo necessario per potermi svestire e rimettere tutto a posto nel caso in cui avessi sentito il rumore delle chiavi girare nella serratura  della porta di casa. Erano solo pochi secondi ed ogni indumento che avrei aggiunto alla mia vestizione rappresentava quell’attimo in più che avrebbe potuto risultare fatale. Con il cuore in subbuglio provai  per la prima volta l’ebbrezza di allacciare sulla schiena i gancetti  di un  reggiseno che, essendo un po’  imbottito, mi dava la strana sensazione di percepire sul mio corpo un seno femminile.  Mi guardai allo specchio, prima davanti e poi di lato, ammirando come le linee del mio corpo avessero assunto le sembianze femminili e sentendo subito dopo il desiderio di far scivolare sopra quelle dolci cuve una meravigliosa camicetta di seta bianca semitrasparente che sembrava aderirvi perfettamente. Mi sentivo  coinvolto in qualcosa di misterioso  e di inebriante che  mi attraeva in maniera irresistibile ed allo stesso tempo  mi spaventava e turbava in maniera altrettanto forte e sconvolgente. Ogni volta avevo bisogno di un’emozione nuova, ogni volta  facevo salire l’asticella del rischio.  Ogni volta dicevo  che sarebbe stata l’ultima.Più avevo  paura di essere scoperto e più la cosa mi eccitava e sentivo l’adrenalina entrare in circolo e scorrere vorticosamente nelle mie vene. Era diventata una passione travolgente, un hobby segreto, tanto misterioso quanto affascinante. Avevo anche paura, certo, ma la paura era parte integrante di quel gioco che mi appariva  così  inebriante da stordire  la mia ragione.Un gioco  a cui non volevo rinunciare  anche se non sapevo fin dove mi avrebbe portato.