"Guardai
nelTratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib
"lo specchietto retrovisore i miei occhi blu: erano bellissimi e sembravano brillare per l’eccitazione, sottolineati da un delicato ombretto azzurro pastello che sembrava fondersi con le lunghe ciglia curvate dal rimmel. La luce del tramonto era ancora intensa all’orizzonte e un attimo prima di arrivare al casello mi infilai un paio di occhiali da sole scuri. Lo superai senza intoppi e raggiunsi rapidamente il centro trovando un parcheggio con molta difficoltà nei pressi di un ristorante appartato e fuori mano. Al buio e lontano da sguardi indiscreti avevo indossato la minigonna, le scarpe con il tacco, la parrucca modello "Valentina", gli orecchini e la collana di perle bianche. Avevo una camicetta bianca semitrasparente che lasciava intravvedere il reggiseno sopra la mia pelle abbronzata. Quando scesi dalla macchina ero come in “trances”. Non mi rendevo nemmeno conto di quello che stavo facendo eppure sapevo che non potevo fare a meno di farlo, come trascinato da una forza irresistibile. Mi avviai verso il viale principale del centro pedonale costeggiando le piccole imbarcazioni della darsena. C'era un vento che preannunciava la tempesta e la mia camicetta bianca si agitava nel vento come tutti i miei pensieri. Era una calda serata di metà luglio ma come spesso accade in quel mese il tempo era imprevedibile e poteva cambiare rapidamente in poche ore. Era bellissimo sentire nel buio il suono dei miei passi sui tacchi a spillo e vedere gli sguardi dei primi ragazzi che si giravano al mio passaggio per potermi osservare con aria ammirata e lanciare spudoratamente qualche fischio alle mie spalle. Ed io ero proprio lì, in mezzo a tutta quella gente che cercava nel mio sguardo la possibilità di un contatto o di un gesto di disponibilità, che mi passava accanto sfiorandomi e che mi osservava desiderandomi mentre io invece mi sforzavo di apparire disinteressata e distaccata come una donna che si lascia ammirare senza concedere nulla più che un accenno di sorriso."
"lo specchietto retrovisore i miei occhi blu: erano bellissimi e sembravano brillare per l’eccitazione, sottolineati da un delicato ombretto azzurro pastello che sembrava fondersi con le lunghe ciglia curvate dal rimmel. La luce del tramonto era ancora intensa all’orizzonte e un attimo prima di arrivare al casello mi infilai un paio di occhiali da sole scuri. Lo superai senza intoppi e raggiunsi rapidamente il centro trovando un parcheggio con molta difficoltà nei pressi di un ristorante appartato e fuori mano. Al buio e lontano da sguardi indiscreti avevo indossato la minigonna, le scarpe con il tacco, la parrucca modello "Valentina", gli orecchini e la collana di perle bianche. Avevo una camicetta bianca semitrasparente che lasciava intravvedere il reggiseno sopra la mia pelle abbronzata. Quando scesi dalla macchina ero come in “trances”. Non mi rendevo nemmeno conto di quello che stavo facendo eppure sapevo che non potevo fare a meno di farlo, come trascinato da una forza irresistibile. Mi avviai verso il viale principale del centro pedonale costeggiando le piccole imbarcazioni della darsena. C'era un vento che preannunciava la tempesta e la mia camicetta bianca si agitava nel vento come tutti i miei pensieri. Era una calda serata di metà luglio ma come spesso accade in quel mese il tempo era imprevedibile e poteva cambiare rapidamente in poche ore. Era bellissimo sentire nel buio il suono dei miei passi sui tacchi a spillo e vedere gli sguardi dei primi ragazzi che si giravano al mio passaggio per potermi osservare con aria ammirata e lanciare spudoratamente qualche fischio alle mie spalle. Ed io ero proprio lì, in mezzo a tutta quella gente che cercava nel mio sguardo la possibilità di un contatto o di un gesto di disponibilità, che mi passava accanto sfiorandomi e che mi osservava desiderandomi mentre io invece mi sforzavo di apparire disinteressata e distaccata come una donna che si lascia ammirare senza concedere nulla più che un accenno di sorriso."
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