lunedì 28 gennaio 2013

"Un piacere sottile"





Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT

Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

“E’ un piacere sottile, intimo e profondo che mi pervade completamente  quando mi travesto da donna. Improvvisamente tutto cambia e il mio abituale mondo maschile scompare per lasciar spazio a quello femminile. Come per magia divento una donna, una donna a cui  piace sentirsi osservata e desiderata da un uomo. Mi piace sentire la brezza della sera che solleva la mia gonna leggera , il rumore dei passi mentre cammino sui tacchi alti , il fruscio delle calze mentre accavallo le gambe... mi piace camminare d'inverno per le strade deserte e osservare gli sguardi di ammirazione degli uomini che incrocio furtivamente. Sono irresistibilmente attratto da tutte quelle situazioni intriganti che mi fanno sentire piacevolmente attraente. Un tardo pomeriggio di fine settembre mi ero vestito da donna e per la prima volta provai ad uscire  da solo su un lungomare quasi deserto. Fino a quel momento al massimo mi ero avventurato solo in strade deserte a notte fonda ma adesso mi ero spinto ben oltre. L’estate era oramai finita e c’erano pochissime persone. Il sole stava tramontando e mentre si era alzato un vento insistente iniziavano a scendere le prime gocce di pioggia. Aprii frettolosamente  l’ombrello e mi accorsi che dovevo tenerlo con entrambe le mani per non farlo volare via. Così facendo non potevo però trattenere la mia gonna a balze leggerissime che si alzava nel vento lasciando a tratti intravvedere  il mio completino intimo fatto di mutandine di seta nere con reggicalze e calze velate. Percorsi così tutta la passeggiata a mare ed infine tornai indietro  verso  la macchina sentendo  il vento sulle gambe nude protette solo dalle leggerissime calze di nylon . Era una sensazione inebriante perché il vento che mi scompigliava i lunghi capelli biondi della parrucca nascondeva i lineamenti del mio volto. Non avendo paura di essere scambiato per un travestito mi sentivo finalmente  a mio agio e camminavo sui tacchi alti con una naturalezza incredibile. Agli occhi delle persone che incontravo dovevo apparire estremamente sexy perché  sentivo gli apprezzamenti alle mie spalle ed i fischi di ammirazione di tutti i ragazzi che incontravo. Mi piaceva sentirmi desiderata, mi piaceva la consapevolezza di suscitare ammirazione e desiderio  in quei ragazzi, mi lusingava sentirmi al centro del loro interesse  ma allo stesso tempo  io non cercavo facili approcci o avventure di questo genere perché per me era già straordinariamente gratificante ed appagante ciò che provavo  in quei momenti, quel  sottile  e indescrivibile piacere intimo a cui non sapevo rinunciare.”





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