mercoledì 29 marzo 2017

"Una piacevole autosuggestione"


Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

C’era sicuramente molta autosuggestione in questo gioco e mi rendevo conto che altrimenti non avrebbe potuto funzionare. Io continuavo a giocare perché i miei occhi filtravano l’immagine allo specchio esaltando i caratteri femminili e facendo finta di non vedere quelli maschili, quelli che chiaramente non potevano mentire. Era un gioco che mi piaceva e mi eccitava ma era solo un gioco. 
In realtà io non avevo mai desiderato di vivere  l’intera vita da donna, al massimo avrei provato piacere a trascorrere così solo qualche ora o al massimo un’intero weekend. Sapevo che nella vita reale il gioco degli uomini e delle donne era predefinito ed io stavo dalla parte degli uomini solo ed esclusivamente  perché il destino aveva scelto il mio sesso. Io però non avevo avuto alcuna possibilità di scelta e l’unica libertà che mi era consentita era quella di provare a cambiare le carte in tavola imbrogliando al tavolo da gioco. Allora potevo sperimentare l’effetto travolgente di quei richiami della seduzione femminile che custodivo così gelosamente nel mio piccolo nascondiglio segreto.




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martedì 21 marzo 2017

"Una valvola di sfogo"


Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

"Forse mi attraeva proprio il fascino irresistibile delle cose proibite e inconfessabili che principalmente derivava dall’obbligo di  doverle fare di nascosto. Il fatto di dover  occultare  a tutti alcune parti  importanti della mia vita era un modo per crearmi degli spazi personali che mi rendevano meno convenzionale e conforme a tutti gli altri. Chi mi osservava di giorno vedeva in me solo un giovane e disinvolto manager in giacca e cravatta e non poteva certo sospettare che poche ore dopo, con il trucco accurato, il vestito elegante ed i tacchi alti, potevo apparire come una splendida bionda irresistibilmente sexy. 
La sensazione di poterla fare agli altri, di mostrare solo una parte di me, di avere qualcosa in più di quel che si vede rappresentava una valvola di sfogo per lasciare correre la mia fantasia. Era però anche un modo sicuro per complicarsi la vita perché il fascino irresistibile della trasgressione poteva funzionare solo se rimaneva segreto. A volte, quando l’effetto del trucco era particolarmente riuscito, desideravo poter fissare quell’immagine prima che svanisse e così avevo preso l’abitudine di scattare  delle fotografie digitali con l’aiuto del cavalletto e dell’autoscatto."



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lunedì 20 marzo 2017

"Una splendida collezione"



Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib


"Con il tempo la mia collezione di abiti femminili si era notevolmente arricchita e avevo finalmente a disposizione tutto quanto mi serviva per vedere trasformata la mia immagine maschile in quella di una vera donna. 
Il fatto di poterlo fare in un luogo sicuro aveva fatto scomparire quasi del tutto la peggiore di tutte le paure, cioè quella di essere  scoperto  mentre ero travestito da donna. Le mie performance avevano la cadenza quasi regolare di due o al massimo tre volte al mese, e mi appariva me come una specie di hobby personale di cui nessuno sapeva nulla. Era come un rifugio segreto in cui ogni tanto mi piaceva ritornare, un luogo in cui  finalmente potevo smettere i panni del professionista di successo e rilassarmi senza che nessuno mi potesse disturbare.
Era un’evasione dalla routine che mi faceva uscire per un attimo dal ruolo di sempre regalandomi emozioni intense e piacevoli, come una breve vacanza rigenerante. Era come se nel gioco della vita ogni tanto sentissi il bisogno di giocare  a qualcos’altro ed in fondo mi piaceva sapere di avere una mia vita segreta, completamente  nascosta a tutti."



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sabato 18 marzo 2017

"Un circolo vizioso"



Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT

Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

“Quando avevo più tempo a disposizione mi piaceva fare le cose per bene e dopo aver indossato i vestiti e gli accessori da donna sentivo il desiderio di completare la mia trasformazione  con un trucco molto accurato. Allora  stendevo  con pazienza lo smalto alle unghie, dipingevo le mie labbra di rosa, allungavo le ciglia  con il rimmel e contornavo i mei occhi di un blu luminescente.Una volta finito non potevo fare a meno di restare sbalordito davanti allo specchio e alcune volte  mi sentivo così “bella” da volermi fotografare e filmare per immortalare quelle immagini così femminili. A volte nelle settimane seguenti mi capitava di rivedere quelle fotografie  e quasi sempre sentivo crescere l’eccitazione assieme all’impulso di travestirmi nuovamente. Era una specie di circolo vizioso e per anni avevo pensato di essere una mosca bianca, un caso rarissimo nell’universo del comportamento sessuale maschile. Sapevo di non potermi confidare con nessuno e sapevo altrettanto bene che avrei dovuto convivere  per sempre con quell’imbarazzante segreto.”



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martedì 14 marzo 2017

"I collant velati"







Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

"Stavo facendo il bagno e proprio di fronte a me,  appesi sul radiatore scaldasalviette, mia moglie aveva lasciato ad asciugare due paia di collant velati color daino. Io li osservavo affascinato perché sentivo di nuovo crescere l’irresistibile attrazione di un tempo.
Era come se  quei due collant chiedessero di voler essere indossati  dall’unica persona in quella casa che avrebbe saputo apprezzarli veramente. Percepivo quasi visceralmente che quei collant riguardavano una parte importante di me e che quella parte non solo non era affatto scomparsa ma che improvvisamente si era risvegliata più forte che mai.
Quanto tempo era passato dall’ultima volta che li avevo indossati?
Li sfiorai con le dita osservando come fossero già perfettamente asciutti e li sentivo come se mi appartenessero. Quelli  erano  “i miei collant” e percepii prepotentemente  il bisogno fisiologico di poter avvolgere le mie gambe con quel tessuto così meravigliosamente femminile. Un brivido di eccitazione percorse tutto il mio corpo e l’adrenalina cominciò a scorrere nelle mie vene. Era il piacere che si alimentava  con l’attesa, era la consapevolezza di superare un limite, di fare qualcosa di proibito e di pericoloso.
Rimasi lì in piedi quasi assaporando quella bellissima sensazione, una sensazione intima e sensuale che riemergeva proprio quando pensavo di averla dimenticata per sempre e che solo allora capii quanto mi fosse mancata.
Da quanto tempo non lo facevo?



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lunedì 13 marzo 2017

"Una fragile armonia dei sensi"




Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

“Le mie mani  accarezzavano le coppe del mio seno rivolte verso il materasso mentre il bacino si inarcava  e si abbassava simulando una penetrazione nella classica posizione in cui l’uomo sta sopra. La pelliccia che avevo ancora addosso si strusciava sulle calze di nylon provocando sensazioni tattili indimenticabili.  In certi momenti  stavo con le gambe strette mentre in altri le allargavo leggermente come per incoraggiare qualcuno ad entrare dentro di me, come se io fossi la donna che stava sopra l’uomo e che ansimava e gemeva assecondando le sue spinte. Mentre ancora non mi era chiaro se stavo possedendo una donna o se venivo posseduta come una donna. Rimasi disteso sul letto assaporando quella fragile armonia di sensi, aspettando con calma irreale che i battiti del mio cuore ritornassero lentamente nei valori normali  prima di iniziare a svestirmi. Lo feci poi  con molta  fatica anche perché gli stivali erano diventati così stretti che per un attimo ebbi paura  che la zip si fosse inceppata e che sarei dovuto tornare a casa  vestito così.
Anche se allora non potevo saperlo, quelle emozioni insensatamente piacevoli che avevo provato in quella  straordinaria mattina d’inverno sarebbero rimaste scolpite per sempre nella mia memoria e mi avrebbero accompagnato per il resto della  mia esistenza.”




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https://stores.streetlib.com/it/stella-borghesi/i-collant-di-mio-marito/


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sabato 11 marzo 2017

"Emozioni e turbamenti"



Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib


"Passata la paura ritornò subito dopo l’inebriante consapevolezza di avere tutta la casa a disposizione. Per l’intera mattinata  provai  ogni tipo di vestito, sottovesti, camicette di seta, gonne corte e lunghe, di pelle o di seta  per  poi finire sempre ad osservarmi davanti allo specchio. Mi esercitavo  a camminare  sul tappeto grande per evitare di fare rumori e poi mi sedevo sul divano davanti alla televisione spenta. Accavallavo le gambe e le mettevo di lato come avevo visto fare con tanta naturalezza a loro, le donne che sentivo di invidiare al punto tale da volerne carpire ogni più piccolo segreto. Non so dire quanto tempo passai in quello stato stato di assoluta euforia mentale, so solo che non volevo che quelle emozioni svanissero di colpo, volevo solo poter indossare ogni cosa che c’era in quell’armadio così meravigliosamente fornito. Sotto una custodia protettiva trovai anche una bellissima pelliccia di visone che feci scivolare delicatamente sopra il vestito di seta osservandomi allo specchio  sbalordito  e confuso dall’ebrezza di quelle emozioni così intense. Alla fine ero talmente eccitato che mi distesi sul letto matrimoniale con indosso quel bellissimo vestito nero di seta impreziosito da delicati ricami rosa corallo e senza più cercare di trattenermi iniziai a simulare un amplesso con una donna  immaginaria. In quegli istanti che precedevano l’orgasmo immaginavo di possedere la donna dei miei sogni mentre contemporaneamente una parte di me sognava di essere posseduta da uno sconosciuto."



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giovedì 9 marzo 2017

"Pericolosamente in bilico"



Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

“Mi guardavo allo specchio con lo stesso interesse e ammirazione con cui normalmente osservavo una bella ragazza e non potevo fare a meno di ammetterlo: ero bellissima! Mi accorsi che per la prima volta stavo pensando di me al femminile ed era una sensazione indescrivibile ed appagante perché mentre mi osservavo “enfemme” mi sentivo anche piacevolmente credibile, bella, desiderabile. Avrei tanto voluto poter fissare quell’immagine indimenticabile con una fotografia ma allora non avevo nemmeno la macchina fotografica e se anche l’avessi avuta non avrei mai avuto il coraggio di portare a sviluppare e stampare quelle fotografie.
Mi sorpresi a pensare quanto  sarebbe stato emozionante  poter uscire vestito così all’aperto ed invece mi limitai solo a camminare per ogni stanza di quell’appartamento con il piacere intimo e profondo di poter sentire il fruscio della gonna aderente sulle calze di nylon  mentre mi muovevo lentamente nel silenzio più assoluto. Ogni volta tornavo a sedermi sul divano divertendomi ad accavallare le gambe come fanno le donne per poi ritornare a guardarmi di fronte allo specchio intero cercando di apparire più bella che mai. Quella che vedevo riflessa era proprio una donna, anzi era  una bellissima donna, affascinante e seducente e con un’aria intrigante e provocante. Con il reggiseno imbottito la mia figura era diventata  sensuale  e quando con la mano provai ad accarezzarmi seguendo le piacevoli curve del mio corpo, riaffiorarono  quei brividi di eccitazione che  già avevo avuto modo di conoscere. Avrei voluto poter possedere quella donna ed allo stesso tempo sentivo che quella donna voleva essere posseduta da me. Avrei desiderato sentire la mia pelle avvolta dalle calze di nylon  essere accarezzata, sentire che una mano potesse risalire sensualmente dalle ginocchia fin sotto la mia gonna  e ancora più su.”



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lunedì 6 marzo 2017

"Una guepier avvolgente"


Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

"Sentii il primo cassetto cigolare mentre si apriva lentamente e la mia curiosità cresceva. All’interno erano disposti e piegati in maniera ordinatissima una serie di capi molto raffinati di biancheria intima, mutandine sexy, reggiseni di seta e una serie infinita di collant e di calze di nylon. Restai immobile ad osservare tutte quelle cose estremamente desiderabili ed ancora una volta la mia mano esitò sfiorando lievemente quegli indumenti così affascinanti e femminili.
La tentazione era troppo forte ed alla fine, quasi senza volontà propria, mi ritrovai ad aver scelto e appoggiato  ordinatamente sul letto tutti  i capi più belli, di seta e di pizzo, cercando di memorizzare l’ordine esatto in cui erano stati inizialmente riposti nel cassetto per poterli  successivamente riordinare allo stesso modo. Trovai con grande emozione anche una bellissima guepier nera con i gancetti necessari per poter  fissare  le calze di nylon. Era una cosa che ancora non avevo mai visto dal vero e la scelsi assieme ad una sottoveste di seta bianca.
Iniziai a svestirmi assaporando il piacere dell’eccitazione che si faceva strada  e che oramai mi soggiogava completamente. Quando tutto fu disposto finalmente sul letto iniziai la mia vestizione. L’effetto della guepier era sorprendente perché era fatta di una  stoffa sintetica  elasticizzata che stringeva forte sui fianchi rendendoli più assottigliati e femminili. Mi mancava quasi il fiato e dovetti controllare la respirazione  prima di poter continuare."



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https://stores.streetlib.com/it/stella-borghesi/i-collant-di-mio-marito/


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sabato 4 marzo 2017

"Puoi resistere a tutto, tranne che alle tentazioni"



Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

“Puoi resistere a tutto, tranne che alle tentazioni” scriveva un tempo Oscar Wide nei suoi aforismi ed era anche la mia citazione  preferita quando con gli amici guardavamo passare qualche bella ragazza. Quelle parole rieccheggiarono nella mia mente nel momento in cui mi ritrovai a guardare nervosamente le chiavi di quell’appartamento che sembravano scottare tra le mie dita. Aprii la porta accompagnato da un silenzio irreale perché anche gli inquilini del piano inferiore lavoravano entrambi in fabbrica e non ritornavano mai prima delle sei di sera. In pochi minuti avevo cambiato l’acqua ai pesci  e versato nella vaschetta un po’ di mangime.
Subito dopo il cuore iniziò a martellarmi sempre più forte.
E adesso?
Avevo la tranquillità più assoluta di poter agire indisturbato e mentre l’eccitazione cresceva sentivo vacillare tutte le mie resistenze. Aprii la porta della camera da letto per  ispezionare l’armadio dei vestiti. I cassetti della biancheria intima erano riposti perfettamente nei cassetti ed io avevo lo stesso stato d’animo di un ladro quando sta per entrare in azione.
Scoprii tutto il suo meraviglioso guardaroba e nello scomparto in alto nell’armadio, con mia grande gioia, trovai una bellissima parrucca color castano su una testa di polistirolo. Rimasi immobile trattenendo il respiro nel silenzio più assoluto. Ero combattuto ed esitavo. Valutavo tutti i possibili rischi nella perenne lotta tra la forza della razionalità e la pulsione viscerale della mia passione. Avevo finalmente a portata di mano l’occasione che avevo sempre sognato, quella di avere un intero appartamento a mia disposizione e di poter provare sulla mia pelle tutto ciò che da sempre desideravo indossare. Era un’occasione unica e aspettava solo di essere colta. La cosa straordinaria, inoltre, era che per la prima volta in vita mia avrei potuto avere a disposizione tutto il tempo che volevo, senza la necessità di dover fare le cose in fretta  e con l’angosciante paura di essere scoperto. Avrei potuto assaporare ogni singolo istante di quella vestizione enfemme, avrei potuto truccarmi con calma e camminare da solo per casa senza alcuna paura e senza premura.




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venerdì 3 marzo 2017

"Un gioco inebriante"





Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT

Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

“Mi sentivo  coinvolto in qualcosa di misterioso e di inebriante, qualcosa di magico  che  mi attraeva in maniera irresistibile ed allo stesso tempo  mi spaventava e turbava in maniera altrettanto forte e sconvolgente. Ogni volta avevo bisogno di un’emozione nuova, ogni volta  facevo salire l’asticella del rischio. Ogni volta dicevo  che sarebbe stata l’ultima. Ogni volta invano. Più avevo paura di essere scoperto e più la cosa mi eccitava e sentivo l’adrenalina entrare in circolo e scorrere vorticosamente nelle mie vene. Era diventata una passione travolgente, un hobby segreto, una trasgressione alle regole che stava trasformando pericolosamente la mia vita rendendola sempre più misteriosa e affascinante. Avevo anche paura, certo, ma la paura era parte integrante di quel gioco che mi appariva così inebriante da stordire  la mia parte razionale del cervello.”




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mercoledì 1 marzo 2017

"Accavallando le gambe"
































Tratto dal libro di Stella Borghesi:
     I COLLANT DI MIO MARITO
     ROMANZO PUBBLICATO DA YOUCANPRINT
     Seconda edizione rivista e aggiornata nel gennaio 2017
     Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

Il tempo passava e tutte quelle cose femminili inizialmente così irraggiungibili e proibite un po’ alla volta mi erano diventate del tutto familiari. Quando ero da solo in casa l’occasione diventava una tentazione a cui era difficile resistere  e  in un'altra  solitaria mattinata in casa sperimentai  per la prima volta sul mio volto di adolescente i maliziosi segreti dei trucchi femminili.
L’emozione che provavo era intensa e la mano mi tremava così forte che dovetti fermarmi qualche minuto prima di poter stendere il rossetto sulle mie labbra. In quella indimenticabile mattinata provai la piacevole sensazione di vedere i miei occhi dipinti con un luminescente ombretto blu mentre le ciglia magicamente allungate dal rimmel li facevano apparire molto simili a quelli di una donna. Con il fondotinta i miei lineamenti si modificarono come per magia ed osservai il mio viso trasformarsi gradualmente in qualcosa di molto simile ad un viso di una bella ragazza. Misi anche un rossetto delicato, indossai orecchini e collana, e alla fine nell’immagine riflessa allo specchio la vidi per la prima volta: era il volto di una donna provocante che mi sorrideva con complicità, consapevole e felice di poter manifestare la sua maliziosa sensualità.




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