martedì 8 gennaio 2013

"Lui indossava i miei collant"






Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

"Lo vidi appena entrai nella nostra camera matrimoniale. Si stava vestendo ed aveva iniziato ad avvolgere i collant su una delle sue gambe. Mi faceva sempre uno strano effetto vederlo  indossare i collant e non mi ero ancora abituata del tutto a quell’idea forse perché faceva a pugni con le consuetudini consolidate nel tempo che volevano le donne indossare i collant e gli uomini i calzini. Quella mattina Andrea mi sembrava  improvvisamente imbarazzato, come se lo avessi colto in fallo. Eppure sapeva bene che io ne ero a conoscenza da tempo e che in fondo lo avevo accettato. Ogni  giorno trovavo i collant nella cesta della biancheria sporca e poiché  normalmente io  indosso solo i calzini bassi di spugna non c’era bisogno di un detective per arrivare alla logica conclusione. A me i collant davano sempre un certo fastidio fisico e in genere non riuscivo a sopportarli addosso per più di due ore di fila.  Quelle  poche volte che dovevo indossare una gonna per qualche cerimonia o per qualche occasione speciale non vedevo l’ora di tornare a casa per potermeli togliere. Se a me i collant  provocavano sempre questo effetto fastidioso lui li trovava invece inspiegabilmente piacevoli. Me lo aveva fatto capire un pò alla volta finchè  alla fine me lo aveva anche detto chiaramente che gli davano piacevoli sensazioni, come un lieve massaggio sulle gambe. Per giustificare in parte questa stravagante novità si lamentava che i calzini corti gli davano fastidio  perché scendevano sotto i talloni  mentre i calzettoni lunghi gli erano insopportabili perché gli stringevano i polpacci creandogli problemi di circolazione. Insomma  sembrava che per lui i collant rappresentassero semplicemente la soluzione ideale, anzi l’unica. Che cosa ci trovasse poi di così bello per me era un mistero ma in fondo io la consideravo solo  un’innocente stranezza. Non era nulla di grave, pensavo, c’erano  cose ben peggiori nella vita rispetto a questa sua particolarità. Lui in fondo mi faceva sentire importante riempiendomi di attenzioni e soprattutto sentivo che mi amava. Questa per me era la cosa più importante ed il fatto che mi avesse reso partecipe di questo suo piccolo segreto  mi rendeva anche psicologicamente più forte  nel nostro rapporto perché sapevo che non avrebbe mai cercato di tradirmi."