Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib
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"Lo
vidi appena entrai nella nostra camera matrimoniale. Si stava vestendo ed aveva
iniziato ad avvolgere i collant su una delle sue gambe. Mi faceva sempre uno
strano effetto vederlo indossare i
collant e non mi ero ancora abituata del tutto a quell’idea forse perché faceva
a pugni con le consuetudini consolidate nel tempo che volevano le donne
indossare i collant e gli uomini i calzini. Quella mattina Andrea mi
sembrava improvvisamente
imbarazzato, come se lo avessi colto in fallo. Eppure sapeva bene che io ne ero
a conoscenza da tempo e che in fondo lo avevo accettato. Ogni giorno trovavo i collant nella cesta
della biancheria sporca e poiché
normalmente io indosso solo
i calzini bassi di spugna non c’era bisogno di un detective per arrivare alla
logica conclusione. A me i collant davano sempre un certo fastidio fisico e in
genere non riuscivo a sopportarli addosso per più di due ore di fila. Quelle poche volte che dovevo indossare una gonna per qualche
cerimonia o per qualche occasione speciale non vedevo l’ora di tornare a casa
per potermeli togliere. Se a me i collant
provocavano sempre questo effetto fastidioso lui li trovava invece
inspiegabilmente piacevoli. Me lo aveva fatto capire un pò alla volta
finchè alla fine me lo aveva anche
detto chiaramente che gli davano piacevoli sensazioni, come un lieve massaggio
sulle gambe. Per giustificare in parte questa stravagante novità si lamentava
che i calzini corti gli davano fastidio
perché scendevano sotto i talloni
mentre i calzettoni lunghi gli erano insopportabili perché gli
stringevano i polpacci creandogli problemi di circolazione. Insomma sembrava che per lui i collant
rappresentassero semplicemente la soluzione ideale, anzi l’unica. Che cosa ci
trovasse poi di così bello per me era un mistero ma in fondo io la consideravo
solo un’innocente stranezza. Non
era nulla di grave, pensavo, c’erano
cose ben peggiori nella vita rispetto a questa sua particolarità. Lui in
fondo mi faceva sentire importante riempiendomi di attenzioni e soprattutto
sentivo che mi amava. Questa per me era la cosa più importante ed il fatto che
mi avesse reso partecipe di questo suo piccolo segreto mi rendeva anche psicologicamente più
forte nel nostro rapporto perché
sapevo che non avrebbe mai cercato di tradirmi."
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