Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib
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“Per quasi vent'anni ho
custodito dentro di me un segreto mai rivelato a nessuno. Sono un uomo
eterosessuale ma credo che dentro di me ci sia una piccola parte femminile che
ogni tanto reclama il proprio diritto di esistere e di farsi vedere. Io non
provo nessuna attrazione nel confronti degli uomini e amo così tanto le donne e
tutto ciò che è femminile da sentirmi irresistibilmente attratto dal loro
mondo raffinato e seducente. Mi piace indossare della biancheria intima
femminile, dei collant, una gonna, magari una parrucca e poi truccarmi con cura.
Tutto questo non lo faccio per sopperire ad un bisogno sessuale perverso ma
solo per manifestare quella femminilità che tanto ammiro nelle donne.
All’inizio pensavo fosse solo un’attrazione per gli indumenti femminili
ma poi è diventato anche un modo per compensare la mancanza di
femminilità che non riscontravo nelle ragazze che frequentavo Quando ero solo
in casa frugavo nell’armadio di mia sorella più grande e prendevo tutto il
necessario, biancheria intima, collant e gonne e mi vestivo lasciandomi
avvolgere da quelle intense emozioni che erano indelebili almeno quanto il
senso di colpa che provavo. Sapevo che quella parte femminile, della quale
avrei fatto volentieri a meno, era dentro di me ed ogni tanto aveva
bisogno di poter uscire. Sapevo di dover trovare una soluzione perché
intuivo che questa passione mi avrebbe distrutto la vita. Per un
lungo periodo ho continuato a tenermi tutto dentro finché un giorno decisi
che non potevo continuare a mentire e che avrei dovuto raccontare il
segreto a mia moglie anche se questo probabilmente avrebbe significato la fine
della nostra storia. Lei rimase sconvolta dalla mia rivelazione ma poi ebbe una
reazione che non mi sarei mai aspettato. Aveva capito subito che per me doveva
essere una cosa importante e invece di arrabbiarsi o di farmi sentire in colpa aveva
accettato la cosa assecondando il mio desiderio e diventando mia complice. La
prima volta che mi feci vedere da lei “enfemme“ rimase sorpresa dalla
disinvoltura con cui mi sapevo muovere indossando la sua gonna con i
tacchi a spillo e quel giorno mi fece provare tutti i suoi vestiti più belli.
Quasi magicamente tra noi si era creato un rapporto di straordinaria
complicità e sentivo che quel gioco trasgressivo e intrigante era
diventato il nostro intimo segreto, un segreto che ci univa in maniera
indissolubile.”
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https://stores.streetlib.com/it/stella-borghesi/i-collant-di-mio-marito/
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