sabato 25 febbraio 2017

"La femminilità più intima e desiderabile"



Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib

"La prima volta era stata la curiosità a farmi agire d’impulso ma la seconda, la terza e poi  tutte le altre volte successive è stata  invece solo la pura e semplice eccitazione  sessuale a spingermi a farlo. Il desiderio che provavo in quei momenti mi spingeva infatti alla masturbazione e questa aveva sempre l’effetto di calmarmi e di fungere in qualche modo da valvola di sfogo. In realtà non succedeva molto spesso perché  era difficile poter  rimanere da solo in casa. Però devo ammettere che le rare volte che questo accadeva ben difficilmente resistivo alla tentazione di indossare i collant.
Per un anno intero mi ero accontentato solo di questo  anche se in realtà con la  fantasia mi ero spinto a desiderare di provare anche molti altri indumenti femminili che vedevo indossati  dalle donne o sulle riviste  di moda. La curiosità era sempre più forte ed il bisogno di provare nuove emozioni alla fine mi aveva portato ad osare sempre un po’ di più, spingendomi inesorabilmente a voler indossare, assieme ai collant,  anche una  gonna. Ai miei occhi ingenui  la gonna era il simbolo assoluto della femminilità per il semplice fatto che solo una donna era autorizzata a poterla  indossare.
Ma non era solo questo. Una donna con la gonna ed i collant risultava ai miei occhi una figura straordinariamente attraente e sensuale, la simbiosi perfetta di quella femminilità ideale così intima e desiderabile. Anche allora successe in una mattina d’inverno ed anche allora ero a casa da scuola. Sentivo l’eccitazione che aumentava di minuto in minuto  raggiungendo il culmine nell’attimo in cui  facevo salire la gonna aderente e foderata di seta leggera, completamente soggiogato dal delicato fruscio mentre scivolava sui collant. Io trattenevo il fiato per poter chiudere la zip  facendo la massima attenzione per non smagliare le calze e poi mi guardavo allo specchio meravigliato da quella visione così incredibilmente  eccitante. La gonna aderiva perfettamente ai miei fianchi  e mentre mi accarezzavo delicatamente sapevo  che  pulsione erotica mi avrebbe fatto raggiungere rapidamente quell’orgasmo così piacevole, appagante e liberatorio. Ogni volta mi lasciavo travolgere dal mio piacere ma subito dopo mi svestivo velocemente mentre le tempie mi battevano forte per l’emozione e il senso di colpa diventava devastante. Ogni volta giuravo che sarebbe stata l’ultima ma ogni volta poi ricominciavo a fantasticare cose nuove  e sempre più intriganti…"




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