Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib
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“Sapevo che la stavo ingannando, che
non era giusto, che non avrei dovuto essere per strada indossando una
minigonna. Eppure sentivo che se non lo avessi fatto avrei ingannato me stesso,
rinnegando l’esistenza di quella donna con cui convivevo dall’infanzia, quella
donna che si accontentava solo di poter ogni tanto passeggiare all’aperto,
esponendosi agli sguardi di quel mondo ostile che l’aveva richiusa dentro di
me. In un certo senso era come avere un’amante che si accontentava dei miei
ritagli di tempo senza pretendere
nulla di più, sapendo che mia moglie avrebbe sempre avuto la mia preferenza,
che non l’avrei mai lasciata per lei. Tutto si svolgeva come fosse un film ed
io sembravo essere sia lo spettatore che osservava che l’interprete di quelle
scene così incredibilmente
eccitanti. Era un gioco e mi calai nella parte assumendo il ruolo che
stavo interpretando, quello di una
bella donna che non aveva alcun imbarazzo a sedersi da sola ad un tavolo per
ordinare da bere.”
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