Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib
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“Forse avevo finalmente
capito che la parte femminile che c’era in me ogni tanto doveva poter
uscire e manifestarsi liberamente. Quasi senza rendermene conto iniziai ad abituarmi
all’idea che questa passione segreta mi avrebbe accompagnato per tutta la vita: con il passare del tempo imparai che in fondo non mi dispiaceva per niente perché mi sentivo una persona
speciale e la cosa in un certo senso mi gratificava. Allora cominciai a
considerarla non più come qualcosa di spregevole e di vergognoso ma come una specie
di hobby, un hobby piacevole e segreto che potevo realizzare solo in privato e solo
sporadicamente. Era una cosa che sentivo preziosa, che in qualche modo mi arricchiva e mi rendeva unico e speciale. Nessuno sarebbe mai venuto a
conoscenza di questa mia passione ed in fondo non facevo del male a nessuno. Se mi appagava e mi
faceva trovare un certo equilibrio, perché mai avrei dovuto reprimere quelle emozioni così inebrianti?”
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