Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib
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"Era già da un po’ di tempo che la
mia femminilità repressa si agitava nel mio animo segretamente e una sera, spinto da un desiderio
irrefrenabile, avevo deciso di lasciare spazio al mio lato femminile. Mi ero
preparato accuratamente indossando ogni cosa che mi facesse
sentire “bellissima” e avevo lasciato la macchina in fondo al
parcheggio accanto ad un percorso pedonale alberato e appena un po’
illuminato da alcuni piccoli lampioncini tra i cespugli. Non c'era anima
viva ed in quel silenzio ovattato ho provato finalmente il piacere
intenso di poter camminare liberamente sui tacchi a spillo mentre il vento
autunnale faceva ondeggiare la minigonna leggera lasciando intravvedere il mio
intimo raffinato. Era una sensazione molto eccitante ma dopo un po’ sentivo
crescere il desiderio di poter essere vista da qualcuno e senza quasi
rendermene conto avevo attraversato il parcheggio ritrovandomi a percorrere
il marciapiede alberato della strada principale. C’era molto
traffico ed era emozionante vedere le macchine che rallentavano per poter
osservare meglio la mia figura femminile. Avevo indossato una minigonna beige a
balze leggere, calze nere con tacchi a spillo ed i lunghi capelli
biondi della parrucca scendevano sulle spalle sopra il giubbetto di
pelle nera. Non erano abiti eccessivamente vistosi ma camminando lentamente
come una donna non passavo certo inosservata. Mi batteva forte il cuore ma con
il passare dei minuti i miei passi acquisivano sempre maggior naturalezza
ed in quei momenti era come se fossi in totale armonia con il
mondo. La paura era forte ma l’eccitazione che provavo era ancora più forte della
paura e dentro di me ero combattuta tra il desiderio e la paura che una
macchina si potesse fermare. Ero travolta dall’emozione, mi sentivo intimamente
appagata da quelle sensazioni femminili così
inebrianti, mi sentivo osservata e desiderata,
vulnerabile e indifesa. Ero
letteralmente soggiogato da quel gioco di ruoli ed ero così eccitata che se
qualcuno si fosse davvero fermato e mi avesse invitato a salire avrei
finito per accettare quell’invito per essere “sedotta” e lasciarmi accarezzare come
una donna. Immaginavo questo e molto altro ma il mio desiderio era
servito solo ad alimentare la mia fantasia che ormai spaziava liberamente.
Quella sera avevo preso consapevolezza che la mia femminilità aveva bisogno di
poter essere manifestata e che quei brividi e quelle sensazioni notturne mi
apparivano troppo emozionanti per restare confinate tra le mura di
casa.”
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https://stores.streetlib.com/it/stella-borghesi/i-collant-di-mio-marito/
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