mercoledì 3 maggio 2017

"Il rossetto sulle sue labbra"

Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT

Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib




Gli misi una collana di perle e gli orecchini pendenti e poi finalmente  andammo assieme di fronte allo specchio intero restando entrambi sbalorditi quando i nostri sguardi fissarono il riflesso di quell’immagine straordinaria, l’immagine di due belle ragazze che sorridevano felici tenendosi per mano. Lui aveva davvero delle belle gambe e con quella parrucca dai lunghi capelli biondi poteva benissimo essere scambiata per una donna.
 «Ti piaci?» lo guardai dritta negli occhi. Il mio sguardo sembrava poter finalmente penetrare fin dentro la sua anima improvvisamente indifesa e vulnerabile.
«Dai, ammetti che sono stata brava…»
Lui non disse nulla ma mi gettò sul letto e le nostre mani iniziarono a sfiorare ed accarezzare la seta che avvolgeva delicatamente entrambi i nostri corpi. Sentire il sapore del rossetto sulle sue labbra mi dava una sensazione particolare e mentre lo baciavo mi sentivo trascinare da una passione  coinvolgente e inebriante. Era un gioco, era solo un gioco. Era il gioco che lui a volte aveva preferito  fare da solo, il gioco da cui mi aveva sempre escluso.
Fino a quel momento.
Adesso gli stavo dicendo che quel gioco avrebbe potuto farlo assieme a me e glielo stavo dimostrando con i fatti.
Era una cosa estremamente eccitante perché in certi momenti mi lasciavo trascinare dal desiderio e non avevo più l’esatta percezione  dei nostri corpi. Lo accarezzavo come si doveva accarezzare una donna e lui si abbandonava alle mie carezze assecondando ogni mio gesto. Stava disteso sulla schiena nella  più tradizione posizione della donna quando vuole fare l’amore. Io stavo al gioco e quando fui sopra di lui chiusi le mie gambe mentre lui apriva  le sue per lasciarmi entrare come se fosse una donna. Cominciai a spingere come se io fossi l’uomo e mentre spingevo sentivo che lui cominciava a gemere aprendo di più le gambe e avvolgendole sulla mia schiena.Ci eravamo scambiati i ruoli e adesso avevo la sensazione di poter possedere quella donna che saltuariamente abitava nel corpo di mio marito. Con le gambe strette continuai a spingere  sempre più forte mentre lui inarcava il bacino per farmi entrare sempre più in profondità. Sentivo le sue gambe velate  premere contro la mia schiena, lo sentivo ansimare, sentivo le sue unghie graffiare, sentivo che mi apparteneva e che adesso potevo finalmente conoscere quella donna che a volte  aveva  usurpato il mio posto occupando i suoi pensieri. Potevo possederla e farla godere, potevo soddisfare ogni sua voglia  e la feci godere provando anch’io un piacere così intenso che l’orgasmo mi sorprese in maniera travolgente e inaspettato.








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