martedì 2 maggio 2017

"Desideri opposti"

Tratto dal libro di Stella Borghesi:
COME UNA DONNA
Pubblicato da Streetlib, aprile 2017




Mi piaceva essere guardato in quel modo, mia piaceva sperimentare per la prima volta la mia capacità di seduzione come fossi una donna e in quel preciso momento sentii il mio corpo vibrare. Mi stavo rapidamente immedesimando nelle donna che lui credeva di vedere. Un donna sensuale, vulnerabile, maliziosamente femminile. Incrociai il suo sguardo nell’istante in cui  aprii la porta per entrare nel mio scompartimento e nei suoi occhi intuii tutto il suo desiderio perché sembravano brillare anche nel buio. Mi ero completamente immedesimato nella parte della donna  sensuale che era in grado di sedurre un uomo camminando sinuosamente sui tacchi a spillo senza dire nemmeno una parola. Ero stato capace di sedurlo solo con uno sguardo, solo socchiudendo le labbra, solo camminando. Ero la sintesi perfetta del puro istinto sessuale.
Cosa stavo facendo? Lo stavo provocando? Lo stavo incoraggiando? Stavo solo giocando per vedere fino a che punto potevo sostenere quel gioco?
Il gioco si era fatto pericoloso e invece di averne paura  mi attraeva ancor di più.
E adesso cosa succederà?
Il cuore iniziò a pulsare forte ed ero già pentito di quello che avevo fatto. Cercai di richiudere la porta del mio scompartimento come se quella porta potesse rappresentare una barriera  insuperabile, come se riuscisse a proteggermi da quei desideri così inaspettati e pericolosamente reali. Ero combattuto e pieno di dubbi. Una parte di me voleva continuare il gioco, una parte invece si ritraeva spaventata. La parte femminile dentro di me si sentiva euforica e mandava segnali inequivocabili di disponibilità mentre per contro quella maschile cercava di riprendere il controllo della situazione. Ma il desiderio femminile continuava a crescere ed era sempre più forte mentre per la prima volta riuscivo a immaginare il desiderio di una donna di essere accarezzata, desiderata e posseduta da un uomo. Il cuore batteva sempre più forte quando mi accorsi che la porta dello scompartimento non si riusciva più a chiudere lasciando così uno spiraglio di dieci centimetri. Cercai invano di forzare la chiusura  finché ci rinunciai e mi sedetti all’interno. I passi in corridoio si avvicinano.
E adesso?


In vendita nel formato digitale :