Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib
"La prima volta era
stata la curiosità a farmi agire d’impulso ma la seconda, la terza e poi tutte le altre volte successive è stata invece solo la pura e semplice
eccitazione sessuale a spingermi a farlo.
Il desiderio che provavo in quei momenti mi spingeva infatti alla masturbazione
e questa aveva sempre l’effetto di calmarmi e di fungere in qualche modo da
valvola di sfogo. In realtà non succedeva molto spesso perché era difficile poter rimanere da solo in casa. Però devo ammettere
che le rare volte che questo accadeva ben difficilmente resistivo alla
tentazione di indossare i collant.
Per un anno intero
mi ero accontentato solo di questo anche
se in realtà con la fantasia mi ero spinto
a desiderare di provare anche molti altri indumenti femminili che vedevo indossati dalle donne o sulle riviste di moda. La curiosità era sempre più forte ed
il bisogno di provare nuove emozioni alla fine mi aveva portato ad osare sempre
un po’ di più, spingendomi inesorabilmente a voler indossare, assieme ai
collant, anche una gonna. Ai miei occhi ingenui la gonna era il simbolo assoluto della
femminilità per il semplice fatto che solo una donna era autorizzata a poterla indossare.
Ma non era solo questo. Una
donna con la gonna ed i collant risultava ai miei occhi una figura straordinariamente
attraente e sensuale, la simbiosi perfetta di quella femminilità ideale così
intima e desiderabile. Anche allora successe in una mattina d’inverno ed anche
allora ero a casa da scuola. Sentivo l’eccitazione che aumentava di minuto in
minuto raggiungendo il culmine
nell’attimo in cui facevo salire la
gonna aderente e foderata di seta leggera, completamente soggiogato dal
delicato fruscio mentre scivolava sui collant. Io trattenevo il fiato per poter
chiudere la zip facendo la massima
attenzione per non smagliare le calze e poi mi guardavo allo specchio meravigliato
da quella visione così incredibilmente eccitante. La gonna aderiva perfettamente ai
miei fianchi e mentre mi accarezzavo
delicatamente sapevo che pulsione erotica mi avrebbe fatto raggiungere
rapidamente quell’orgasmo così piacevole, appagante e liberatorio. Ogni volta
mi lasciavo travolgere dal mio piacere ma subito dopo mi svestivo velocemente
mentre le tempie mi battevano forte per l’emozione e il senso di colpa diventava
devastante. Ogni volta giuravo che sarebbe stata l’ultima ma ogni volta poi
ricominciavo a fantasticare cose nuove e
sempre più intriganti…"
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