Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib
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Il motivo principale dell’attrazione
verso il travestimento riguarda la curiosità ed il fascino del proibito ma
l’eccitazione per il travestimento
deriva anche dalla paura di essere scoperti e questa emozione mette in circolo potenti scariche di
adrenalina che invadono il corpo e la mente. E’ come infrangere un tabù,
significa trasgredire le consuetudini, i luoghi comuni, i pregiudizi ed ogni
forma di divieto. Significa rischiare di essere scoperti, derisi, emarginati,
classificati e marchiati agli occhi della gente come omosessuali. All’eccitazione per questo rischio si aggiunge inoltre la curiosità di verificare su sé stessi
le emozioni tattili e psicologiche che prova una donna quando
indossa un collant, una minigonna, le scarpe con i tacchi da 10 ed ogni
altro accessorio
esclusivamente femminile.
Cosa prova davvero una donna quando
si mette il mascara sulle ciglia? Che sensazioni può provare quando
cammina sui tacchi alti? La donna può facilmente indossare le scarpe da uomo, i
tubolari da tennis ed i jeans, persino la camicia o la cravatta di un uomo
senza che nessuno lo trovi fuori luogo o scandaloso. La
donna può gestire due modi di essere, può tramutarsi nella donna incantevole
indossando un elegante abito da sera così come può diventare la compagna di
jogging. All’uomo tutto questo non è consentito perché non è conforme alle regole ed ai luoghi comuni. La porta che conduce nel mondo
misterioso della femminilità per l’uomo deve rimanere chiusa ed è proprio
questo divieto che viene visto da lui come una privazione. Così a volte si fa
strada il desiderio di poter attraversare quella porta per poter dare
un’occhiata fugace ed immergersi
in quel mondo femminile così
misterioso e sconosciuto dove può trovare ed indossare tutte quelle cose
che ha sempre ammirato in una donna. E’ solo un’occhiata, il tempo necessario
per vestirsi da donna, truccarsi, camminare un po’ sui tacchi alti solo
per provare l’emozionante senso di
vertigine e di appagamento che questi suscitano in lui. Il tempo di guardarsi
allo specchio e di sentirsi bene, di piacersi anche come donna. In un certo
senso egli “mette in scena“ il suo
ideale femminile cioè la donna come la immagina e sotto sotto come la vorrebbe.
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https://stores.streetlib.com/it/stella-borghesi/i-collant-di-mio-marito/
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