Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com
“E’ già da un po di tempo che la
mia femminilità repressa spinge forte per uscire e una sera, spinto da un desiderio
irrefrenabile, avevo deciso di voler dar sfogo al mio lato femminile. Mi ero preparato accuratamente indossando ogni cosa che mi facesse sentire “bellissima” e avevo lasciato la macchina in fondo al
parcheggio accanto ad un percorso pedonale alberato e appena un po’ illuminato da alcuni piccoli lampioncini
tra i cespugli. Non c'era anima viva e in quel silenzio ovattato ho provato finalmente il piacere
intenso di poter camminare liberamente sui tacchi a spillo mentre il vento autunnale
faceva ondeggiare la minigonna leggera lasciando intravvedere il mio intimo
raffinato. Era una sensazione molto eccitante ma dopo un po’ sentivo crescere il desiderio di
poter essere vista da qualcuno e senza quasi rendermene conto avevo attraversato
il parcheggio ritrovandomi a percorrere il marciapiede alberato della strada principale. C’era molto traffico ed era emozionante vedere le macchine
che rallentavano per poter osservare meglio la mia figura femminile. Avevo
indossato una minigonna beige a balze leggere , calze nere con tacchi a spillo ed i lunghi capelli biondi della parrucca scendevano sulle spalle sopra il giubbetto di pelle nera e
camminando lentamente come una donna non passavo certo inosservata. Mi
batteva forte il cuore ma con il passare dei minuti i miei passi acquisivano
maggior naturalezza come se
fossi in totale armonia con il
mondo . La paura era forte ma l’eccitazione che provavo in quei momenti era ancora più forte e dentro di me temevo e desideravo allo stesso modo che una
macchina si fermasse. In quei momenti mi sentivo vulnerabile e immaginavo che se
qualcuno si fosse davvero fermato
e mi avesse invitato a salire avrei accettato quell’invito tanta era la
mia voglia di essere “sedotta” come una donna. Immaginavo questo e molto altro ma il mio desiderio era servito
solo ad alimentare la mia fantasia che spaziava liberamente. Quella sera avevo
preso consapevolezza che la mia femminilità aveva bisogno di poter essere
manifestata e che quei brividi e quelle sensazioni notturne mi apparivano troppo emozionanti per restare confinate in casa.”
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