Tratto dal libro di Stella Borghesi:
I COLLANT DI MIO MARITO
Pubblicato da YOUCANPRINT
Nuova edizione rivista e aggiornata nel febbraio 2017
Disponibile anche in versione digitale su Streetlib
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I tre anni di matrimonio erano
passati via velocissimi. La passione e l’attrazione fisica irresistibile era
durata solo fino al momento in cui lei era rimasta incinta perché con il primo
figlio era cambiato il nostro equilibrio di coppia. Ero completamente assorto
in questi pensieri mentre stavo facendo il bagno e forse anche per questo non
mi accorsi subito che proprio di fronte a me, appesi sul radiatore scalda salviette, mia moglie aveva
lasciato ad asciugare due paia di collant
color daino. Io li osservai affascinato perché improvvisamente sentii di
nuovo crescere l’irresistibile attrazione di un tempo. Era come se quei due collant chiedessero di essere
indossati dall’unica persona in
quella casa che avrebbe saputo apprezzarli veramente. Sentivo che quei collant
riguardavano quella parte importante di me che non era affatto scomparsa e che invece si era risvegliata più
forte che mai.
Quanto tempo era passato dall’ultima
volta che li avevo indossati?
Li sfiorai con le dita osservando
come fossero già perfettamente asciutti e li sentivo come se mi appartenessero.
Quelli erano “i miei collant” e percepii prepotentemente il bisogno fisiologico di poter avvolgere le mie gambe con
quel tessuto così
meravigliosamente femminile. Un brivido di eccitazione percorse tutto il mio corpo
e l’adrenalina cominciò a scorrere nelle mie vene. Era il piacere che si
alimentava con l’attesa, era la
consapevolezza di superare un limite, di fare qualcosa di proibito. Stavo lì in
piedi quasi assaporando quella bellissima sensazione, una sensazione ritrovata
che riemergeva proprio quando pensavo di averla dimenticata per sempre e che
solo adesso capivo quanto mi fosse mancata. Da quanto tempo non lo facevo? Cercai di resistere in ogni modo
perché sapevo che stavo scherzando con il fuoco e che avrei rischiato di perdere
moglie, figli, famiglia, casa, lavoro. Avrei potuto perdere tutto! Mi asciugai le mani lentamente e girai per casa cercando di
distrarmi. Accesi la televisione, mi preparai un caffè, insomma feci di tutto
perché non potesse accadere nulla di ciò che temevo e desideravo allo stesso
tempo ma nonostante tutti i miei sforzi mezz’ora dopo mi ritrovai ad avvolgere lentamente sulle mie caviglie i
collant di Stella. Era la prima volta dopo tanto tempo. Era la prima volta dopo
il matrimonio e sapevo bene che non sarebbe stata l’ultima perché la mia parte
di femminilità repressa non era svanita nel nulla ma aveva continuato ad
esistere in un angolo oscuro della mia anima aspettando pazientemente il
momento opportuno per poter uscire allo scoperto reclamando il proprio spazio vitale.
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https://stores.streetlib.com/it/stella-borghesi/i-collant-di-mio-marito/
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