Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com
Assieme ai tacchi a spillo quasi sempre viene abbinata la gonna, indumento femminile che,
nella nostra cultura, caratterizza la differenza di abbigliamento tra uomo e
donna, anche se, in un passato non
molto lontano , le distinzioni tra abito maschile e femminile sono state minime
o addirittura inesistenti. Questo tipo di vestiario femminile rende più
disinibito e seducente il proprio corpo. La gonna rende visibili le gambe, offrendole alla
vista in maniera allusive, facendo
apparire il proprio corpo sessualmente più seducente e provocante dello stesso
nudo esibito. Giocando proprio su questa allusività e sulla trasparenza, i
vestiti femminili acquistano un tocco di mistero che valorizza il corpo ed
agisce più efficacemente sul desiderio e sulla curiosità dell’uomo. Le nostre
percezioni visive e tattili vengono esaltate dal movimento del corpo che fa
ondeggiare la gonna, dai capelli sciolti che ondeggiano al vento, dalle
catenelle e braccialetti che oscillando riflettono il loro ritmo con cadenza
ipnotica e sensuale. L’intreccio armonioso tra movimento del corpo e movimento
degli elementi ornamentali ha lo stesso effetto amplificante che viene
esercitato dall’aria che muove una
gonna mentre lei guida un motorino o mentre va in bicicletta,
trasmettendo così una forte sensazione di libertà e di disponibilità erotica. Sono tutti simboli della
femminilità ben presenti nell’immaginario maschile.
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