COME UNA DONNA
Pubblicato da Streetlib, aprile 2017
“Forse era proprio questo che mi eccitava e tanto più grande
appariva il rischio tanto maggiore risultava l’eccitazione. Era sempre stato
così fin dalla prima volta che avevo
indossato una gonna. Però non sapevo ancora cosa volevo dalla serata e non
sapevo nemmeno fin dove mi sarei spinto. Non avevo fatto programmi ma sapevo
solo che avevo deciso di voler
rischiare, di concedermi totalmente a questa nuova emozionante avventura. Vinsi
ancora una volta la tentazione di
rientrare in bagno a cambiarmi, se non altro per la fatica che avevo fatto a
truccarmi con il treno in movimento. Cercai uno scompartimento appartato e
vuoto. Mentre attraversavo il corridoio sentivo che gli occhi dei pochi
passeggeri insonnoliti e annoiati indugiavano sulle mie gambe snelle e si
posavano sul mio sedere. Che emozione! Il cuore batteva così forte che avevo
quasi paura che si potesse sentire. Trovai finalmente uno scompartimento vuoto
e mi sedetti vicino al finestrino con la piacevole sensazione di poter guardare
il mondo con gli occhi di una donna. Era ormai notte fonda. Spensi la luce e
guardai fuori. Nel silenzio si sentiva solo lo sferragliare monotono del treno
sulle rotaie ed il rumore dei miei tumultuosi pensieri. Fui improvvisamente
colto dal panico quando in lontananza sentii le porte degli scompartimenti che
si aprivano e si richiudevano dopo qualche istante per far entrare il
controllore dei biglietti.
Avevo quasi deciso di correre al bagno a cambiarmi per
tornare alla normalità quando la porta si aprì inaspettatamente. Era proprio il
controllore e mi stava fissando…”
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